"A VERONA SARA' MOLTO DURA"

RIFLETTEVO SU QUANTI CIALTRONI SCRIVONO DI LAZIO SENZA AVERE VERGOGNA . Leggendo la splendida intervista a Candreva del Messaggero di cui pubblichiamo uno stralcio e in cui si parla di case...
Vuole diventare capitano e bandiera della Lazio?
«Direi un mix di tutto questo. Alla Lazio mi sento a casa e quindi vorrei diventare un punto di riferimento per questa società perché adesso mi sento un tifoso biancoceleste. Quando scendo in campo rosico se perdiamo o se magari ci fanno un torto. Mi sento responsabile quando indosso questa maglia».
E allora la Champions e la casa a Torino?
«Tutte voci. Smentisco tutto. La mia risposta sulla Champions è stata travisata. Io ho solo detto che mi sarebbe piaciuto giocare la Champions League, ma questo credo che sia il sogno di ogni giocatore. Ma da lì a dire Candreva se ne vuole andare… Mai preso casa a Torino, anzi la cosa mi ha fatto molto arrabbiare e innervosire».
E lo scudetto?
«Scudetto è una parola grandissima. Ci sono squadre molto attrezzate, alla Lazio manca ancora qualcosa per lottare insieme a Juventus e Roma. Il salto che dobbiamo fare non è così grande ma il gap c’è. Quest’anno c’è la volontà di vincere sempre, ce la giochiamo con tutti perché sappiamo che siamo forti».
Un mentalità che ha riportato la gente allo stadio…
«È proprio quello che volevamo, riportare entusiasmo, vedere lo stadio come domenica ci dà una carica pazzesca. Vorremmo vederlo così tutte le domeniche perché i tifosi sono la nostra forza».
Domani la sfida con il Verona, guardando gli altri incroci un’occasione ghiotta per la Lazio.
«Non dobbiamo assolutamente fare l’errore di andare a Verona convinti di aver già vinto. Ricordiamoci il 4-1 dello scorso anno. Tanto più che loro dopo i sei gol subiti dal Napoli avranno cominciato a preparare la sfida già dallo spogliatoio del San Paolo. Dobbiamo restare con i piedi per terra, certo però che se vinciamo…»

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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