APERTO FASCICOLO SU BILANCIO LAZIO

Su una segnalazione della Covisoc (l’organo della Figc che controlla i bilanci dei club calcistici) redatta il 15 gennaio, giovedì scorso la Procura Federale ha aperto un’inchiesta sulla Lazio e, in particolare, sul presidente Claudio Lotito. Sotto la lente di ingrandimento, è finita una commissione di 14 milioni 950 mila euro versata alla società londinese Pluriel Limited per far sottoscrivere il contratto che lega Mauro Zarate alla Lazio. Una cifra che secondo la Co­visoc è spropositata e quindi degna di un’indagine da parte di Stefano Palazzi, il Procuratore Federale, che dopo quasi due mesi dall’arrivo della documentazione ha deciso di aprire il fascicolo che si allarga anche ad un’altra operazione legata ad un argentino arrivato a luglio a parametro zero: si tratta di Julio Ricardo Cruz, per l’acquisto del quale il presidente Lotito si è impegnato a versare una commissione alla società olandese Van Dijk B.V. di 2 milioni 150 mila euro (prima rata di 1 milione 150 mila già pagata, secondo quanto si apprende dal bilancio).

Gli uomini della Covisoc avevano fatto un’ispezione sui bilanci della Lazio nell’ottobre del 2009 e a loro non erano sfuggite alcune particolarità delle operazioni di mercato concluse in estate dal club biancoceleste, riscontrando nella relazione trasmessa alla Procura Federale la violazione del principio statutario di corretta gestione, con particolare riferimento all’entità e alla congruità dei costi sostenuti per mediazione. Segnala la Covisoc riguardo al caso- Zarate che: 1) il legale rappresentante della Pluriel Limited è l’agente di calciatori Figc Riccardo Petrucchi; 2) il mandato è stato dato dalla Lazio direttamente alla società londinese senza l’utilizzazione dei moduli predisposti dalla Commissione Agenti della Figc; 3) l’accordo con la Pluriel Limited prevede il pagamento di un compenso di 14.950.000,00 euro pagabili in cinque anni. E sempre secondo la Covisoc tale importo sembra troppo elevato, considerando che l’acquisizione di Zarate è stata messa a bilancio per una spesa di 20 milioni 200 mila euro e che l’importo complessivo del contratto del giocatore, per cinque anni, è di 12 milioni 423 mila euro lordi (poco più di 7 milioni 200 mila netti).

Stefano Palazzi dovrà indagare sulla possibilità che la cifra versata al­la Pluriel Limited rappresenti un ulteriore compenso per il giocatore o per altri. Secondo la Covisoc, il presidente Lotito avrebbe anche violato l’articolo 4 e l’ar­ticolo 10 del regolamento Figc Agenti che riguardano le modalità di un incarico per l’acquisizione delle prestazioni sportive di un calciatore.
In merito al caso-Cruz, l’organo di controllo ha segnalato alla Procura che: 1) il legale rappresentante della società olandese, Dennis Sick­man non è un agente Fifa; 2) il compenso per l’attività di mediazione è stato fissato in 2.150.000 euro; 3) il contratto biennale del calciatore è di 1.336.934 euro lordi (750.000 netti) a stagione.

Anche in questo caso, il Procuratore Palazzi dovrà stabilire perché la cifra di mediazione è così elevata rispetto all’ingaggio del giocatore ma soprattutto perché Lotito si è avvalso di un agente che non era in possesso dei requisiti per poter gestire un’operazione di trasferimento. Più specificatamente, il presidente biancoceleste avrebbe violato l’articolo 2 e l’articolo 3 del Regolamento Fifa Agenti di calciatori oltre all’articolo 10 del Codice di Giustizia Sportiva che riguarda proprio l’utilizzazione dei soggetti non autorizzati alle operazioni di mercato.
Un vero e proprio ciclone, dunque, potrebbe abbattersi su Claudio Lotito che nel corso della sua gestione ha sempre voluto sottolineare la trasparenza dei conti del club biancoceleste e, soprattutto, la moralità del suo operato: ora dovrà rispondere a tutti gli interrogativi posti dalla Covisoc nella relazione consegnata il 15 gennaio scorso al Procuratore Federale, che si è messo in moto giovedì scorso e dovrà decidere se procedere con i deferimenti. Nel caso in cui Stefano Palazzi decidesse di deferire Lotito e la società, la Lazio non rischia - codice di giustizia sportiva alla mano - una penalizzazione in classifica ma soltanto una forte sanzione amministrativa. Il suo presidente, invece, può andare incontro a una pesante squalifica.

CORRIERE DELLO SPORT

 

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