BIAVA: "MANCANO 24 PUNTI"
«Sono passate troppe poche partite per dire dove possiamo arrivare, e sappiamo bene che squadre come Inter, Milan e Juventus hanno un tasso superiore e sono abituate a lottare per certi obiettivi, certamente alla distanza loro usciranno. Noi cerchiamo di fare più punti possibili, poi se in primavera saremo ancora lì, allora proveremo a dire la nostra». In casa Lazio, nonostante il primato, continua a regnare sovrana l'umiltà, e anche uno dei protagonisti della seconda difesa del campionato (5 gol subiti), Giuseppe Biava, sposa in pieno questa linea. «Scudetto? Nel calcio non si sa mai, ma se siamo realisti dobbiamo riconoscere che pensare allo scudetto è una cosa fuori dalla nostra portata - ha aggiunto in conferenza stampa - Bisogna andare piano per parlare di questi obiettivi, i nostri sono altri, anche se penso che una società come la Lazio non può ambire alla salvezza».
LA SCARAMANZIA - Intanto però alla fine di ogni gara, nello spogliatoio biancoceleste va in scena un rito scaramantico. «È vero, dopo ogni gara contiamo i punti che ci mancano per raggiungere la salvezza - ha ammesso - sarà una forma scaramantica, ma è questo il primo obiettivo. Solo una volta raggiunta questa, penseremo all'Europa League, e così via». Il momento della Lazio coincide anche con quello del 33enne difensore biancoceleste, che con Dias forma una delle coppie di centrali migliori del campionato. «Sto facendo bene, ma il merito è di tutta la squadra. In questo momento, i primi difensori spesso sono gli attaccanti, per esempio domenica anche Zarate ci ha dato una grossa mano, se anche le punte ci aiutano per noi è molto più semplice difendere, Ora tutti lavoriamo bene in fase di non possesso, il centrocampo fa filtro, per gli avversari è dura creare palle gol. E poi vicino a me c'è Andrè Dias: è un giocatore eccezionale, chiunque al suo fianco può fare bene».
IL MODULO - A rendere ancora più compatta la squadra è stata la scelta di Reja di passare dalla difesa a 3 al modulo a 4. «Forse ora siamo più compatti, ma questa squadra è forte a prescindere dal modulo che adotta. Quella di cambiare è stata una scelta di Reja. Il tecnico ha esperienza, sa leggere bene le gare, poi dalla sua parte parlano i numeri. Da quando è arrivato ha una media punti straordinaria, è giusto che si prenda degli elogi, anche se lui non vuole». Domenica all'Olimpico arriva il Cagliari, e Biava invita i compagni a non sottovalutare l'impegno. «Il Cagliari è una squadra difficile da affrontare. Subisce pochi gol, dobbiamo stare attenti alle loro ripartenze. Lo scorso anno non andò bene con loro, domenica cercheremo di sfatare anche questo tabù». CORRIEREDELLOSPORT