COSMI A LAZIO-PALERMO

Era il 23 novembre 2003, si giocava Lazio-Perugia (3-1). Fu Serse Cosmi a lanciare quel grido verso la Monte Mario, verso i tifosi biancocelesti. Sette anni e passo dopo tornerà all’Olimpico come allenatore del Palermo, siederà sulla panchina rosanero al posto di Delio Rossi, l’indimenticato ex.
Gridò «forza Roma!», si sgolò sfoggiando la sua anima romanista, è un tifoso giallorosso dichiarato. Fu una provocazione, sbagliò modi e tempi, fu una caduta di stile, scoppiarono le proteste dei laziali. Lo beccarono le telecamere mentre imboccava il tunnel degli spogliatoi, si fermò sulle scalette e strillò incautamente. 
IL FATTO – Fu una partita pazza, lo show di Cosmi andò in onda nel finale. Scoppiarono tensioni, tutta colpa di alcuni episodi da moviola, scatenarono una serie di reazioni incontrollate. Si parte dalla fine: al 43’ del secondo tempo Simone Inzaghi venne ammonito davanti alla panchina del Perugia. Nacque una mischia, l’ennesima di una gara che si concluse con 5 espulsi. L’attaccante della Lazio mise una mano sul braccio destro di Cosmi, gli animi si erano già accesi, il tecnico dei grifoni protestò, ci fu una discussione e l’arbitro di allora (il signor Bolognino di Milano) decretò l’epulsione dell’allenatore. Cosmi, scendendo le scale per raggiungere gli spogliatoi, si rivolse verso la Tribuna Monte Mario e urlò quel «forza Roma!». Cercò di giustificarsi davanti ai microfoni della Rai, ecco le parole del tempo: «Ho detto quanto è bella Roma e mi riferivo alla città. È una battuta, chi è stato attento ha visto come ha giocato il Perugia. Tutto il resto è coreografia». Si presentò in sala stampa e aggiunse…: «Quando sono uscito ho detto “forza Roma” ma non volevo offendere nessuno. Pentito? Pentito di che cosa? Non sono stato l’unico protagonista. Tanta gente, oggi, dovrebbe pentirsi. Tutti abbiamo fatto degli errori, ovvio che nessuno di noi ci tenga a ripeterli.» Capì finalmente di aver commesso un grave errore.

LA SFIDA – L’urlo di Cosmi non fu l’unico episodio spiacevole. Lazio-Perugia del 23 novembre 2003 si ricorda ancora per lo show di Serse, per le risse scoppiate in campo, per il clima da Far West vissuto all’Olimpico. Alla fine si contarono quattro giocatori espulsi più l’allenatore umbro, spinte, insulti e minacce. Fu un pomeriggio incredibile, fu una partita al veleno. Cosmi guidava il Perugia, Mancini era il tecnico della Lazio, ad un certo punto finì in campo per allontanare i suoi calciatori dalla panchina avversaria. Al termine del match partirono le accuse di Luciano Gaucci verso la categoria arbitrale, denunciò la presunta esistenza di un complotto ordito dal Palazzo nei suoi confronti. Protestarono tutti, ma l’uscita di Cosmi fu la più assurda e infelice. Sette anni dopo le strade del tecnico perugino e della Lazio si incroceranno un’altra volta. Non ci sarà Delio Rossi sulla panchina del Palermo, non ci sarà l’amarcord con i tifosi laziali che ancora lo amano. Lui avrebbe meritato gli applausi. CORRIEREDELLOSPORT
 

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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