DALLA CINA 12 MILIONI PER MARCHETTI

Chi pensava che il vento di cessioni avesse cessato di soffiare a Formello dopo l’addio di Hernanes ora resterà deluso: anche Federico Marchetti potrebbe salutare al più presto, la Cina è vicina. Molto più di quanto non dica google map, visto che il mercato cinese è aperto e lo resterà per tutto marzo. E più che mai disponibile a spendere in Italia, il caso Diamanti è una pistola che fuma ancora. Così per Marchetti, ormai relegato al ruolo di secondo di Berisha (anche a Catania non giocherà per «scelta tecnica»), si è aperto un derby in piena regola: nel Guangdong ci sono due club che se lo contendono a suon di milioni, ben 12, decisamente non pochi.
Tanto è disposto ad investire il Guangzhou Evergrande di Marcello Lippi, un estimatore di Marchetti dai tempi del Mondiale sudafricano. Nel 2010 la spedizione azzurra andò male, ma la stima dell’ex c.t. è rimasta intatta. E la proposta concreta, per la quale la Lazio aspetta solo il rilancio del Guangzhou R&F di Sven Goran Eriksson, un’altra vecchia volpe migrata in Oriente in cerca di fortuna e, perché no, in cambio di una fortuna. La chiave è quella e il derby cittadino di Guangzhou può innescare l’asta milionaria che Lotito aspetta in gloria.
Concreta sì e articolata pure. Tanto che anche Marchetti, tornato in bilico per la spedizione mondiale in Brasile dopo i sei mesi di montagne russe con Petkovic e la panchina di queste settimane, ha rimosso i dubbi più grossi davanti alla montagna di soldi con cui i cinesi puntano a fargli venire l’acquolina in bocca: 4 anni di contratto, 3 milioni netti a stagione a salire, più un grappolo di bonus. Per chi, alla Lazio, percepisce uno stipendio non lontano dal milione all’anno (scadenza 2016), l’espressione «scelta di vita» può essere la più appropriata.
E c’è un uomo che sta lavorando alacremente per portare a compimento l’affare, anche se – dopo gennaio – ai laziali vengono i capelli bianchi solo a sentire pronunciare il suo nome: si tratta di Joseph Lee, procuratore di Hernanes nonché mediatore dei club cinesi per gli affari in Italia, lo stesso, che ha condotto in porto l’operazione Diamanti. Dopo il passaggio del «Profeta» all’Inter i rapporti tra Lee e Lotito sono diventati idilliaci, una simbiosi che ha funzionato con l’euro e che potrebbe filare come l’olio anche con gli yuan. CORRIEREDELLASERA

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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