E' DAL 1999-2000 CHE...
Volare basso perchè il campionato è appena cominciato, ma con la consapevolezza che questa Lazio può andare lontano. È un risveglio colmo di sogni e speranze quello del popolo biancoceleste, che non solo si gode il primato solitario in classifica di Hernanes e compagni (solo nell'anno dell'ultimo scudetto una partenza migliore con 14 punti alla 6/a giornata), pur senza illusioni e voli pindarici, ma esulta soprattutto per la crisi della Roma, penultima a 8 lunghezze dalla Lazio: mai dal '94 la differenza tra i due club era stata così ampia dopo sei turni. «Serie B, Serie B», è stato il coro indirizzato alla formazione di Ranieri dalla Curva Nord, al termine della partita con il Brescia, e anche le radio locali e il web hanno offerto il palco alla felicità dei sostenitori biancocelesti equamente divisa tra la soddisfazione di poter guardare tutti dall'alto verso il basso, e la 'godurià nel vedere i cugini giallorossi nei bassifondi della classifica. Un andamento che ribalta totalmente lo scenario dello scorso campionato, quando le due formazioni romane si trovavano a ruoli invertiti. Il diktat del timoniere Edy Reja («sempre più convincente»), «bisogna tenere i piedi per terra» sembra aver ben attecchito nei tifosi biancocelesti che non vogliono sentir parlare di scudetto e Champions League, ma sotto sotto cominciano, come l'allenatore goriziano, a covare sogni di gloria dopo l'annus horribilis, con la Lazio vicina addirittura alla retrocessione. Una certezza però c'è, oltre ai colpi di Hernanes, alla vivacità di Mauri e alla solidità della difesa: l'entusiasmo si sta via via diffondendo, e a farne le spese è lo scetticismo cronico verso la società, e in primis, il presidente Lotito, che lo scorso anno aveva spinto i tifosi biancocelesti a disertare lo stadio per quasi tutta la stagione. Anche la campagna abbonamenti 2010-2011 (soltanto 12.500 abbonamenti) sembrava confermare questo trend negativo (ma ha inciso parecchio l'introduzione della tessera del tifoso), poi le 4 vittorie e il pari contro il Milan, dopo il ko di Genova in avvio, hanno riacceso fuochi che sembravano ormai vietati ai sostenitori della Lazio. Tanto da portare 40 mila spettatori allo stadio contro il Milan e 30 mila nell'ultima contro il Brescia. Ed è proprio questa la polemica che impazza sui blog all'interno della tifoseria biancoceleste, con i gruppi organizzati che hanno abbandonato la Nord, invitando il popolo laziale a lasciarla deserta: appello caduto nel vuoto però a giudicare dal pienone registrato ultimamente nel settore storico del tifo ultras. Un entusiasmo contagioso, di cui sta godendo anche il presidente Lotito, protagonista di un mercato finalmente all'altezza delle aspettative, e sempre meno contestato nell'ultimo periodo, anche grazie all'operazione simpatia dell'aquila che ha riscosso grande successo. Intanto per altre due settimane, nessuno potrà impedire ai tifosi biancocelesti di guardare tutti dalla vetta della classifica. ANSA