E' PRONTO IL RICORSO

«Errore tecnico», è la protesta della Lazio. Il club contesta il corretto svolgimento della gara di Udine alla luce dell’errore commesso dall’arbitro Bergonzi. La società è passata all’attacco, ieri sera ha presentato via fax preavviso di reclamo al Giudice sportivo Tosel avverso l’omologazione di Udinese-Lazio, finita 2-0. La società chiede di non omologare il risultato e la ripetizione della partita. Le possibilità di successo sono quasi nulle, ma questo reclamo ha anche un significato politico: è un atto di protesta, c’è la volontà di tutelare l’immagine della Lazio e dei suoi tifosi a prescindere dall’esito del ricorso. Un gol in meno o un gol in più potrebbe ancora pesare sull’assegnazione del terzo posto. Per ottenere la ripetizione servirebbe l’ammissione di colpa dell’arbitro Bergonzi. Non ci sono precedenti che giocano a favore. In tempi recenti fu inoltrato reclamo (poi bocciato) dall’Irlanda dopo il match contro la Francia valido per l’accesso ai Mondiali 2010 (tocco di mano di Henry, ricordate il caso?). La società ha chiesto di visionare il rapporto presentato dalla terna arbitrale relativamente all’omologazione del risultato e alle squalifiche di Marchetti e Dias. La Lazio lo riceverà entro domani (oggi è festa), ha tre giorni di tempo dalla gara (esclusi i festivi) per presentare i motivi sui quali si fonda il reclamo.

LA POSIZIONE - Il gol di Pereyra era da annullare e il pallone andava scodellato. Ciò dice il regolamento (regola numero 5, sezione “Interpretazione delle Regole del Gioco e linee guida per arbitri”) e su questo punto si baserà il reclamo del club. La società contesta la direzione arbitrale e non ha digerito le frasi di Marcello Nicchi, presidente dell’associazione italiana arbitri. Nicchi ieri ha difeso Bergonzi dicendo che «in quel momento ha reputato e deciso che quel fischio non ha influito sul gioco». E’ sbagliato, i giocatori della Lazio si erano fermati (anche Fernandes dell’ Udinese), dunque il fischio “fantasma” ha influito e l’arbitro l’ha sentito (Bergonzi si sbraccia per dire non “ho fischiato io”). C’è altro: il primo dei tre fischi uditi in campo, e che sarebbero partiti dalla tribuna, è arrivato al 48’44’’, mancavano 16 secondi alla fine del match (erano stati decisi 4 minuti di recupero). Per la Lazio, ai fini del reclamo, non cambia molto se il fischio sia arrivato dalla tribuna o da bordo campo (come denunciato anche dal dirigente De Martino). Il punto è questo: la squadra di Reja teoricamente avrebbe potuto riprendere il pallone e tentare l’assalto finale per raggiungere il pareggio. Il 2-0 dell’Udinese può pesare moltissimo in caso di arrivo a tre al terzo posto (Lazio-Udinese-Napoli); i biancocelesti verrebbero condannati dalla differenza reti. Con la sconfitta per 1-0, nello stesso caso si piazzerebbero terzi e si prenderebbero la Champions.

I PASSI - Lotito aveva meditato di agire già al “Friuli”, i tempi per procedere scadevano ieri a mezzanotte. In mattinata la società si era messa in contatto telefonico con l’ufficio del giudice sportivo, aveva preannunciato la possibilità di presentare reclamo (Tosel ha comunque provveduto ad omologare il risultato, questo atteggiamento ha stupito il club). Il sì di Lotito è arrivato intorno alle 20 dopo varie valutazioni. «L’errore dell’arbitro è stato evidente», aveva detto in mattinata Tare. «Il direttore di gara aveva detto che avrebbe annullato il gol, poi l’ha convalidato scatenando la rabbia dei nostri giocatori», ha aggiunto. La regola dice che «se uno spettatore emette un fischio e l'arbitro considera che tale fischio abbia interferito col gioco, l'arbitro interromperà il gioco e lo riprenderà con una propria rimessa dal punto in cui si trovava il pallone quando il gioco è stato interrotto». CORRIEREDELLOSPORT

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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