ESPULSIONI GIUSTE ?

Euforia e nervosismo, troppo nervosismo. E poi stanchezza fisica, c’è stato un crollo mentale, sono stati innumerevoli gli interventi e i passaggi sbagliati, che imprecisione. Un mix esplosivo, tutto questo ha messo la Lazio al tappeto. Sono arrivate due espulsioni, sono arrivati due cartellini rossi per colpa Il brasiliano è andato via a testa bassa sentendosi in colpa per un’espulsione ritenuta esagerata dell’isteria collettiva e dell’instabilità tattica (la troppa voglia di rimontare il Bologna non è stata gestita al meglio). L’euforia post derby ha avuto effetti letali e nel momento in cui i rossoblù sono passati in vantaggio il nervosismo ha preso il sopravvento. Matuzalem è uscito a testa bassa dall’Olimpico, chiedeva ai giornalisti cosa fosse successo realmente, se quel contatto con Diamanti fosse da rosso oppure no: «Ma era davvero giusta l’espulsione?», ripeteva con amarezza. Si è sentito in colpa, ha lasciato la squadra in dieci in un momento cruciale. Matuzalem è alla seconda espulsione da quando gioca nella Lazio, la nona della sua carriera. Reja e i giocatori hanno protestato molto in campo, ritenevano la punizione eccessiva, si sono sentiti penalizzati e avrebbero voluto un provvedimento simile per Rubin (dopo il contatto con Klose avvenuto vicino alla porta di Gillet, il tedesco sanguinava dalla bocca).

GLI ERRORI - Due espulsioni in una partita sono troppe, la squadra ha finito la partita con nove uomini, ogni tentativo di rimonta è andato a farsi strabenedire. E i due rossi complicheranno il lavoro di Reja in vista della partita di Catania in programma domenica prossima. La Lazio ha pagato innanzitutto i suoi errori, ha vissuto una settimana di festeggiamenti, si è distratta, ha sbagliato l’approccio alla partita, si è fatta infilare più volte dal Bologna. Un vero peccato, i biancocelesti non hanno saputo sfruttare l’impegno casalingo nella domenica in cui l’Udinese ha perso e ora il Napoli si è fatto sotto, è a meno due punti, la classifica si è complicata. La Lazio deve crescere, non può farsi certi autogol, deve gestire con più serenità i momenti di euforia, in questa settimana non l’ha fatto. E in campo bisogna saper gestire i nervi: la manata di Matuzalem è costata carissima e ha messo nei guai l’allenatore considerando l’emergenza assenze che dura da troppo tempo.

LE PROTESTE - Il nervosismo si è accentuato dopo il rosso sventolato in faccia al brasiliano, in quel momento il gruppo si è surriscaldato, ha perso lucidità, ha protestato vivacemente e non ha avuto la forza mentale adatta per ripartire, per mettere sotto il Bologna. Ci ha provato a inizio secondo tempo, ma il tentativo è fallito presto. Gonzalez ha raggiunto Matuzalem negli spogliatoi, il suo intervento disperato è stato punito con l’espulsione. A quel punto la partita si è conclusa definitivamente. «Bisogna crescere», ha detto Hernanes. E’ verissimo, nelle ultime undici partite non potranno essere più commessi certi errori. Da qui al termine della stagione i biancocelesti dovranno affrontare squadre come il Napoli, la Juventus e l’Udinese per non parlare dell’Inter all’ultima giornata. Nessuno regalerà niente, la vera corsa alla Champions inizierà adesso. Da qui in avanti serviranno nervi saldi, lucidità mentale e massima concentrazione. Il derby è passato, è stato giusto festeggiarlo, ma adesso bisogna guardare avanti, bisogna guardare al futuro, al rush finale, quello che deciderà le sorti della stagione. CORRIEREDELLOSPORT

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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