Finalmente applausi a Candreva

Un segnale di pace nel giorno della festa, un segnale di pace nella settimana che lo porterà a giocare contro il Bologna, la squadra a cui Antonio Candreva ha rifilato il suo primo gol in serie A (giocava nella Juventus). Un segnale di pace atteso e arrivato. Non l’hanno fischiato ieri a Formello, l’hanno applaudito. Un bel gesto da parte dei tifosi dopo le contestazioni scoppiate dal giorno del suo arrivo a Roma. Candreva sognava una giornata così, era stato accolto male per via di quelle dichiarazioni d’ammirazione espresse nei confronti di Totti e De Rossi quando militava nel Livorno. Era servito un intervento in conferenza stampa per spiegare le sue ragioni: «Penso solo a giocare, ad onorare la maglia della Lazio, lo farò dal primo all'ultimo giorno. Non sono tifoso della Roma», disse guardando in faccia le telecamere.

LA PROVA - Candreva ieri correva a mille nella partitella organizzata per la festa-derby. Dopo un affondo sulla fascia destra, simile ad un lampo d’orgoglio, ha indirizzato un assist invitante per Mauri ed è partito il primo applauso spontaneo della gente. Il secondo è scattato mentre faceva rientro a centrocampo, era finito il primo tempo, il battimani è stato ancora più convinto e più forte. Candreva ha alzato le braccia al cielo e ha ricambiato ringraziando i tantissimi tifosi presenti. Una bella scena, in un momento così felice c’era bisogno di una tregua, di un patto d’amore. Candreva giocherà domenica contro il Bologna e gli applausi ricevuti possono rasserenarlo. Non è stato facile giocare in un clima avvelenato, sentendosi fischiato, con il cuore ferito, non è stato facile uscire dagli stadi a testa bassa, investito dalle offese. Deve essere stato bello sentirsi accettato dopo la crisi di rigetto iniziale.

QUEL GOL - Candreva chiede fiducia, l’ha avuta da Reja e la sta ottenendo dai tifosi laziali. Nel 4-2-3-1 il tecnico ieri l’ha piazzato a destra per la prima volta, al suo fianco c’era Mauri mentre Hernanes agiva a sinistra. Candreva finora è stato utilizzato sulla corsia mancina, per quanto visto a Formello forse si trova meglio a destra. Affondava con forza e convinzione, tanto da strappare applausi. Il Bologna gli porta alla mente un bel ricordo, il suo primo gol in A. Giocava nella Juve, era il 21 febbraio 2010, realizzò la rete della vittoria (1-2 finale al Dall’Ara), sfruttò un assist di Del Piero. Sogna il bis per involarsi sotto la Nord, è una promessa d’onore. CORRIEREDELLOSPORT

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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