IL PAGELLONE DI LAZIO-MILAN = 1-1
10- La nostra Aquila: Solo chi ha la sensibilità di capire l'importanza di un simbolo può comprendere quante emozioni può regalare il volo della nostra Aquila. Ieri sera di fronte ad un Olimpico gremito da quasi 50000 spettatori un esordio fantastico. Sensazioni vibranti che ha provato tutto il popolo Laziale, crediamo anche quello comodamente seduto sul divano. E se qualcuno in televisione ridacchia della nostra Aquila non fateci caso. E' gente senza sentimenti che ha come simbolo Parigi e una cena costosa in un ristorante di lusso dove si mangia male. I Laziali sono di un altro stampo.
8- Hernanes : Il profeta prende in mano la squadra quando la Lazio passa in svantaggio. Finalmente ha qualcuno con cui dialogare in avanti e con i punti di riferimento diventa devastante. Inventa il gol del pareggio di Floccari con un numero di alta scuola. Confeziona l’ultima occasione della Lazio con un perfido diagonale su cui Abbiati compie l’ennesima bella parata della sua serata. Profeta.
7- Zarate : Non per la sua prova, ma per l’esultanza al centro del campo (era stato lui a dare il via all’azione) al gol di Floccari. Buon segno.
7- Floccari : Sebbene sia al 30% della condizione atletica trova un gol con l’esterno a dieci minuti dal termine. Lotta stremato fino al triplice fischio finale. Encomiabile.
7- Cavanda : Dieci minuti di comprensibile emozione di fronte ad uno stadio molto emozionante. Poi un controllo assiduo di Ronaldinho a cui lascia solamente le briciole e in più nella ripresa un paio di sgroppate entusiasmanti. Giocatore dal grande futuro se continuerà a rimanere utile e concentrarsi sul lavoro settimanale.
7- Mauri: E’ in un momento di forma strepitoso. Impegna con un diagonale velenoso Abbiati e un minuto dopo lo trovi a difendere con grinta e determinazione su Boateng. Indispensabile.
6- Ditta dell’Anticipo- Biava e Dias formano ormai la premiata ditta dell’anticipo cercato con precisione per quasi l’intero arco della partita. Purtroppo in un’occasione i sincronismi non funzionano e Ibra s’invola verso Muslera. Preziosi.
5-Foggia : Come sostenevano numerosi tifosi all’uscita "la colpa non è sua ma di chi lo fa giocare". Per niente indicato in quest’incontro lavora solo in fase di copertura su Zambrotta senza mai impensierirlo seriamente. Combina più Zarate in dieci minuti che lui in settanta. Ininfluente.
4- Reja: Un Reja senza coraggio ha impedito alla Lazio di sfatare il tabù Milan che resiste in campionato dal lontano 1998. L'emblema di questa paura di osare è secondo noi all'inizio del secondo tempo quando il tecnico manda a scaldarsi Lichtsteiner e Gonzalez, due giocatori prettamente difensivi avendo in panchina la premiata ditta chiamata Rocchi&Zarate che entra infatti solamente dopo il gol del Milan. Non ci siamo. Per guidare una Ferrari ci vuole un pilota adeguato e non uno che ha paura di andare a trecento all'ora. Timoroso.