IL PARERE DI UN GIORNALISTA TIFOSO

MASSIMO ESPOSITO-Non ho mai amato i cerchiobottisti. Quelli che fanno zero a zero a tutti i costi. Mi sono sempre schierato sin dalla prima delle mie più di 1000 partite allo stadio insieme alla nostra Lazio. Il mio atteggiamento mi ha fatto sempre prendere una posizione e farò così anche stavolta. Non trovo vergognoso questo sciopero come ci ha scritto un nostro lettore (Bruno). Ognuno è libero di fare quel che vuole della sua Lazialità. Io sto con Lotito perché è il terzo presidente (per trofei vinti) della storia della Lazio dietro ai vincitori dello scudetto Cragnotti e Lenzini. Di errori ne fa molti come qualsiasi persona che lavora sodo. Mi hanno sempre insegnato che solo chi non fa nulla non sbaglia mai.     

Sono liberale di natura. Se una persona non approva la gestione del Presidente il comportamento più consono e civile che può tenere è la mancata presenza allo stadio. Trovo molto più vergognosI i continui cori incessanti delle ultime partite in cui si è arrivati ad augurare la morte dell’uomo che ha salvato più di cento anni della nostra storia. Purtroppo la riconoscenza è un sentimento che sta scomparendo dalla nostra società dove contano sempre di più gli aspetti economici rispetto a quelli morali. Un altro nostro lettore (Roberto) ci incita a fare appelli affinchè la gente vada a riempire le tribune dell’Olimpico in quello che potrebbe essere un decisivo crocevia per la salvezza. Siamo contrari agli appelli. Chi ha la Lazio nel cuore e ha la possibilità economica e logistica sa quale deve essere il proprio posto sabato sera. Ai disertori possiamo solamente dire di stare tranquilli che non porteranno nessun nocumento alla squadra. I ragazzi hanno vinto a Parma e a Verona senza praticamente tifosi al seguito. L’unica accortezza che sarebbe gradita (la prendiamo come simbolo non certo come un evento rilevante) è la sensibilità di non cantare più la canzone ‘NON TI LASCEREMO MAI SOLA’ perché lo hanno fatto, lo faranno sabato e per chissà quante volte ancora. E cantare un falso storico non è mai emozionante…