IL PUNTO BIANCOBLU
22.02.2010 11:48
ROCCO ILARIA è DALLA PARTE DI MOURINHO.
Una giornata in meno alla fine del campionato e tutto come domenica scorsa.
Ovvero, tutte le ultime hanno perso e i distacchi sono rimasti immutati. Questo per sottolineare la straordinaria importanza della vittoria di Parma, senza la quale oggi saremo terz'ultimi e nel terrore. Chiaro, ancora non possiamo cullarci nella serenità, ma un certo sospiro di sollievo possiamo tirarlo, soprattutto in vista di un turno che vedrà gran parte delle nostre rivali per la salvezza giocare fuori casa e noi affrontare una stanchissima viola.
Ma questa giornata di campionato ha ribadito soprattutto un malvezzo del calcio nostrano: la "cattiva gestione" di certi momenti della stagione, intesa come aiutino concreto alle squadre "favorite" e bisognose di una spintarella.
E' successo (e continua a succedere), in particolare con tre società, da salvaguardare per motivi diversi (finanziario, politico-sociale e di blasone).
E allora, come tutti gli anni ecco uscire dal cilindro arbitrale (ancore niente moviole in campo, eh? non si potrebbero più "discrezionare" certe partite...) giacchette (ex) nere di seconda e terza fascia per partite "particolari": nomi poco altisonanti, per non mettere in cattiva luce i migliori fischietti, chiamati ad arbitrare (in questo periodo in cui si decidono definitivamente le griglie finali) partite poco interessanti...
Una volta c'era il trefola oggi er tajavento. Se andiamo a contare i punti guadagnati e persi sotto la direzione di quest'ultimo da "certe" squadre a discapito di "certe altre"...il conto è presto fatto e i traguardi in gran parte già assegnati. Come si suole dire: vogliamo non pensare alla malafede degli arbitri...
In quest'ottica, la Lazio (il cui potere politico, calcistico e non, conta come il 2 di picche) sembra la classica vittima sacrificale: una continua serie di decisioni arbitrali inspiegabili e contrarie la stanno tirando giù in classifica oltre ogni demerito effettivo (basti pensare alle ultime 4 domeniche con Juve, Catania, Parma e Palermo): e se non fosse stato per propria forza collettiva, non avrebbe potuto vincere nemmeno in terra emiliana.
Chi è l'unico che può permettersi di "violare" il consolidato "trand" italiano della pelota? Naturalmente Mou, il solo personaggio calcistico che dall'alto del suo potere (personale) economico e del piacere di guidare una squadra fortissima, può cantarle a decenni di "stranezze" nostrane.
Solo Mou ha avuto il coraggio di denunciare i favori arbitrali ricevuti da alcune "solite" squadre; e, naturalmente, è stato messo alla gogna perchè come si narrava nel Gattopardo le rivoluzioni (Calciopoli, nel nostro caso) vanno aizzate per preservare il potere e mantenerne gli equilibri...
Certo, è sempre stato un vantaggio per la Federazione poter contare su un campionato vivo fino all'ultimo, nell'anno dei mondiali, per poter mantenere in forma e sulla corda i giocatori...ma lasciarsi andare a continue nefandezze decisionali per così lungo tempo, ci sembra obiettivamente sopruso.
La Lazio, la nostra Lazio perde contro il Palermo degli ex.
Chiarisco subito il mio pensiero.
Io ero uno di quelli che concordava negli ultimi mesi di gestione Rossi con quella gran fetta di pubblico laziale che cantava allo stadio cori contro l'ex tecnico, ritenendo chiusa la stagione del romagnolo per questioni di delegittimazione da spogliatoio.
Oggi sembra che quell'atmosfera negativa contro Rossi non ci sia mai stata: disonestà intellettuale.
Liverani, il romanista Liverani che andava a festeggiare con la sciarpetta della Roma e che se ne volle andare dalla Lazio (di cui era incredibilmente il capitano) per giocare la Champions con la viola (cosa peraltro a lui mai riuscita...) pare trasudare antilazialità da tutti i pori, vista la sua rabbia agonistica di fronte al biancoceleste (farcita di qualche entrata oltre le righe) e le sue continue voglie di rivincita quando incontra la nostra amata (quelle poche belle partite del suo repertorio le destina sempre a noi...).
Peccato che Bovo non ci tratta come la domenica precedente trattò i suoi amici giallorossi. Mettici un pò di sufficienza iniziale nell'approccio alla partita, un gran gol del ragazzino Hernandez e un arbitraggio come al solito contrario...e la frittata è stata servita.
E' inutile che la società biancoceleste adesso sbraiti: doveva farlo già da tempo (ma noi arriviamo sempre in ritardo, esattamente come in occasione delle campagne acquisti e dei cambi di allenatore). Pensi il suo presidente, piuttosto, a non andar a contar matite in federazione, creandosi ancor più nemici di quanti già non ne abbia su tutta la faccia del pianeta!
Ora aspettiamo la viola. E ' l'occasione giusta per allungare sulle concorrenti. La viola dovrà giocare partite fondamentali per il suo futuro ogni 3 giorni. Arriverà all'Olimpico stanca e deconcentrata. L'imperativo sarà quello di andare all'assalto e prenderci i 3 punti.
Questa Lazio ce la può fare, sono fiducioso. La mano di Reja comincia a vedersi, la squadra è più quadrata e concentrata, i giocatori più forti sono stati recuperati. Ora è il momento giusto per inanellare qualche vittoria. E con l'aiuto del suo fantastico pubblico, questa Lazio ce la può fare.
Anche contro il potere arbitrale, anche contro un'informazione sonnacchiosa, anche contro chi ci sognerebbe in b.
Stiamole vicino (alla bandiera, non ad altri!) e difendiamo coi denti i nostri 110 anni di gloriosa tradizione.