IL PUNTO BIANCOBLU

ROCCO ILARIA- La Lazio vince e convince.

Come avevo detto ad inizio campionato, questa è una squadra che, scevra da coppe e coppette, ci darà grandi soddisfazioni, per una serie di motivi: le motivazioni dopo un’annata balorda, l’innesto completo dei “nuovi” Floccari, Diaz e Biava, il riacquisto definitivo di Ledesma, le buone condizioni fisiche di Matuzalem, l’arrivo di Bresciano e soprattutto del nostro fuoriclasse, il Profeta. All’appello manca ancora il recupero psico-fisico di Maurito; se dovesse tornare anche lui, ogni sogno potrebbe realizzarsi.

E’ una Lazio forte, compatta e dai piedi buoni e noi laziali siamo felici.

Ma la rubrica di questa settimana voglio dedicarla alla trasferta di Firenze, primo reale banco di prova del nuovo “ordinamento” da stadio.

Filtraggi e prefiltraggi i soliti di sempre. Siamo arrivati con il biglietto del parterre maratona, la nostra Tribuna Tevere (vedere foto in basso nella homepage ndr). Eravamo circa una trentina o giù di lì.

Entriamo, quindi, divisi dai tifosi presenti nel settore ospiti (diciamo trecento) e da un’altra trentina di tifosi fatti posizionare accanto alla Curva Marione (ex Ferrovia).

In pratica, grazie a questa nuova genialata delle distinzioni tra tifosi, laziali presenti in ben tre settori dello stadio.

Noi del parterre maratona, divisi dai viola da un cordoncino di steward imberbi e con ampia presenza femminile, di certo poco consoni ad una eventuale emergenza incidenti.

Già, emergenza incidenti: perché 30 laziali a stretto contatto con la tifoseria viola e soprattutto con un gruppo folto di gioventù fiorentina (più o meno similare a quello posizionato nel parterre dell’Olimpico), divisi solo dal buon senso e da una ventina di volenterosi giovani in pettorina gialla, molto simili ad una comitiva di boy-scout in villeggiatura.

Tutto questo per dire che bisogna ringraziare la civile goliardìa e il senso di responsabilità di tutti i presenti (indistintamente) trovatisi comunque a stretto gomito in situazioni di tensione sportiva (i 3 goal della partita) assai poco governabili.

Ma quante altre volte sarà possibile che una situazione del genere non vada pericolosamente a degenerare? Me lo sono chiesto più volte sabato, ma non sono riuscito a trovare una risposta.

Tutto questo per dire come recitava un antico proverbio, molto consono alla situazione di ordine pubblico studiata a tavolino e applicata in questa fase della storia pallonara: “per star meglio qui giaccio”.

Piccolo consiglio di un anziano tifoso che dopo 35 anni di trasferte ne ha viste di tutti i colori: la prossima volta, sarà molto più semplice e sicuro posizionare TUTTI i tifosi della squadra ospite nello stesso settore; magari pure a partita iniziata. Evitando sciocchi e inutili rischi di incidenti che, a parte una vigliacca aggressione ad alcuni laziali fuori dalla maratona, fortunatamente sono stati scongiurati dal buon senso e dalla civiltà delle persone presenti al Franchi.

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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