IL PUNTO BIANCOBLU

ROCCO ILARIA- HANNO VINTO LO PSICOLOGO E CELLINO L’avevamo detto. Ultime giornate di campionato e via alle sorprese e al “volemose bene”.Squadre demotivate (Bologna, Chievo, Bari, Parma, ecc…) che nel nome di un quieto futuro vivere, non si impegnano alla morte ma con un grado di rilassatezza e serenità tali da far ritenere fortunate le avversarie che lottano per qualche traguardo. Società nemiche che “regolano i conti” nel momento dell’altrui bisogno, società amiche che non negano un momentaneo “lasciapassare”…

E’ questo il calcio italiano. E’ così da quando avevo 10 anni  e cominciavo ad emozionarmi con mio padre, seduti in cucina, schedina alla mano e “tutto il calcio minuto per minuto”. Erano i tempi di Provenzali, Ciotti e Ameri, era la fine degli anni 60.Allora come ora, nulla è mutato e i campionati si decidono in queste ultime partite, con le modalità di cui vi ho raccontato.

Peraltro, è normale sia così. Chi bene ha seminato, fa buon raccolto. Chi ha seminato zizzania, raccoglie tempesta. In questa ottica, all’inizio del periodo decisivo, eccoci alla nostra splendida vittoria. Comprensibilissimo che sia arrivata ieri e con le modalità che abbiamo ammirato. Due tutti i fattori assolutamente determinanti per questa trasformazione laziale: la doppia scelta RITIRO-PSICOLOGO e le esternazioni di CELLINO. Cominciamo da quest’ultimo.

Non so perché lo abbia fatto (forse posso solo immaginarlo) ma il Presidente del Cagliari già da mertedi scorso ha cominciato con la tiritera del rimborso al pubblico in caso di sconfitta. Saranno pure fatti dell’Isola, quindi a noi poco importa.Importa, invece, che questa esternazione sia arrivata “a cecio” per sollecitare quell’orgoglio mai notato nel gruppo biancoceleste, un gruppo scialbo, spento, senza motivazioni né reazioni fino a domenica scorsa con il Bari. Cellino è furbo e non è affatto sprovveduto. A me sta molto simpatico perché è un personaggio che capisce di calcio e ancor più di affari. E poi è un po’ rock, proprio come piace a me. Magari avercelo!!! Quindi GRAZIE PRESIDENTE, inteso, naturalmente, come il Massimo dell’Icnusa. Secondo fattore determinante per questa (parziale) rinascita biancoceleste: il ritiro e lo psicologo. Il ritiro, in certe circostanze serve sempre, soprattutto se gestito da un uomo di grande esperienza ed umanità come Reja. Reja è un buon allenatore e motivatore, ma finora non aveva avuto la possibilità di gestire tutto lo spogliatoio come avrebbe dovuto per ruolo e capacità. In questi giorni di ritiro si è preso carta bianca, appoggiato dai “senatori” del gruppo e il famoso “nucleo storico” della Lazio (Rocchi, Siviglia, Mauri, Ledesma, Liechsteiner, Brocchi, Stendardo, Zarate e Kolarov) si è ricompattato nel nome di un unico obiettivo comune: la salvezza.

Sperimenteremo i risultati mercoledi col Siena e verificheemo, dunque, se si sia trattato solo di una rondine o se la Primavera è scoppiata davvero anche per noi. Ma il fattore scatenante la reazione finale è stato, in particolare, uno: la minaccia dello psicologo, la reazione “contro” e l’immediato “allontanamento” dello stesso.Ovvio. Pensate se ci fosse stato lo psicologo nel gruppo e la Lazio avesse ugualmente vinto a Cagliari: il merito sarebbe stato tutto suo; elemento decisivo, si sarebbe detto e scritto, per risollevare un gruppo di giocatori psicolabili. Fiutato il pericolo di fare la classica figura da cioccolattai, il gruppo l’ha fatto rimandare a casa, offeso nelle intenzioni…

Per questo si saranno detti: “mo glielo facciamo vedere chi siamo noi” (come avrebbe affermato, al singolare, il caro e compianto Gianni).

E la reazione, effervescente e decisa è arrivata puntuale, a smentire Cellino e lo Psicologo (e chi ce l’aveva mandato). Al di là di questi elementi scatenanti – e dopo aver abbracciato uno ad uno i tifosi laziali presenti al S. Elia – bisogna sottolineare come finalmente abbiamo ammirato una Lazio ordinata, compatta nel gioco e nelle intenzioni, concentrata in tutti i suoi elementi, dotata di precisione al tiro e di gran bella esultanza generale stile rugby.

Domandina finale in attesa dello scontro decisivo di mercoledi: MA POSSIBILE CHE PER FARE TRE BENEDETTI PUNTI SI DEBBA ARMARE TUTTO STO PUTIFERIO?

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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