IL PUNTO BIANCOBLU

ROCCO ILARIA- Roma ha vinto !!!

La rivoluzione delle idee e della goliardia ha spazzato via tutte le ipocrisie e le manfrine che, impunite, erano abituate a gestire il nostro calcio da qualche decennio.

Ieri sera allo stadio Olimpico di Roma si è raggiunto il punto più alto della protesta e dell’ironìa che un popolo intero di tifosi potesse riservare agli stati generali del calcio.

Quegli stati generali che per per generazioni:

1.      Hanno “veicolato” l’opinione pubblica verso il tifo a favore delle solite note, convogliando verso di esse intere masse di tifosi attraverso il monopolio assoluto dei mezzi di informazione e del marketing;

2.      hanno favorito, attraverso arbitri compiacenti e rapporti prettamente commerciali, la vittoria di una società e la disgrazia di un’altra;

3.      hanno confezionato per anni dei veri e propri cartelli di società, abili nello spartirsi calcio mercato, scudetti e introiti finanziari legati alle grandi manifestazioni.

Ieri all’Olimpico è andata in scena la rivoluzione dei tifosi veri, quelli che per una vita si sono visti spernacchiare dai più potenti, da quelli che hanno violato la legge sportiva (e non solo) più volte senza mai pagare il minimo dazio; quelli che hanno dovuto sopportare per decenni prepotenze giornalistiche e decisioni della giustizia sportiva, come fossero sempre gli unici responsabili di tutto, di un calcio corrotto che doveva fare della più gloriosa società sportiva della Capitale il suo capro espiatorio unico e permanente.

Abbiamo pagato i nostri errori, mentre altri, più sporchi di noi, ce la ridevano in faccia sapendo di avere le spalle coperte dal potere assoluto, vigente negli alti scranni del Paese.

Siamo stati sempre considerati niente dal mondo sportivo chiaccherato e da quello giocato, subendo processi alla società, alla squadra, ai tifosi…anno dopo anno…anche quando dettavamo legge sui campi di gioco, anche allora…palate di fango su di noi pur di fermare i nostri sogni.

Sviliti e umiliati per decenni, abbiamo sempre tirato diritti, con l’assoluta dignità e fierezza di un popolo innamorato della sua bandiera, dei suoi colori, della sua ultracentenaria storia.

Abbiamo assistito in silenzio ai trionfi della spocchia, ai campionati taroccati, alle persecuzioni ad personam nei confronti di quelli che volevano il bene alla S. S. Lazio.

Quest’anno poi, le si sono superate tutte.

Silenzio assoluto sulle responsabilità gravissime di società calcistiche uscite impunite o quasi da calciopoli (tralasciando lo schifo ancor più grande del calcio scommesse 1980), mobilitazioni mediatiche a senso unico contro l’Inter (rea di avere il più grande allenatore del mondo, un uomo vero e senza peli sulla lingua, che aveva osato schierarsi contro il potere calcistico-politico costituito), apparecchiamento mediatico per una Lazio in B e uno scudetto da strappare al biscione.

Con queste premesse si è giunti a ieri sera.

E ci si è ritrovati tutti, tifosi della Lazio e dell’Inter, i due popoli (gemellati) osteggiati e odiati dal resto della combriccola pallonara, in una situazione di spirituale unione, alla faccia della totale impotenza del potere costituito calcistico e non.

Tutto sarebbe passato per le nostre idee, per i nostri cuori, per una volta padroni assoluti del nostro reciproco destino.

E il grande, immenso popolo laziale, discendente dagli antichi romani, ora come allora, dal Colosseo all’Olimpico, ha inequivocabilmente serrato le proprie fila e sancito il proprio volere: POLLICE VERSO.

E in un tripudio di goliardìa e romanità (uno per tutti, lo striscione “SCANSATEVE”), la celebrazione pagana ha avuto la sua sintesi di gloria in quell’incredibile trovata di genio della Curva Nord, pronta a srotolare un enorme striscione sarcastico ad ogni goal dell’Inter. “OH NOOOOO!”.

Solo l’arguzia e lo spirito vendicativo romano poteva arrivare a tanto!

E così, dopo aver ingoiato bocconi amari per un anno intero, la rivincita veniva servita su un bel piatto d’argento.

Alla faccia di quei vecchi soloni dei sofà e di quei burattinai spiazzati da cotanto ardire, da cotanto infame destino.

Davide, per una sera, ha sconfitto Golia.

C’è da credere che le armate dei soliti noti saranno pronte a far partire l’immediata controrivoluzione, per sovvertire realtà e risultati sgraditi.

Ma a noi, per il momento, basta così.

C’è bastato vivere una delle più belle e divertententi serate della nostra vita.

C’è bastato pensare a voi, alla vostra bile, all’ingiustizia finalmente schiacciata.

C’è bastato aver capito che, finalmente, almeno per una magica notte…ROMA HA VINTO!!!

ROCCO ILARIA

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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