KOZAK L'APRISCATOLE

Se il calcio fosse una scienza esatta domenica all’Olimpico non ci sarebbe storia. Lazio-Bari significa soprattutto la quarta contro l’ultima. L’undici di Reja, 45 punti in 25 partite, contro i galletti che, in trasferta, ne hanno perse 9 su 12. Peccato che per la Lazio le gare più semplici si siano spesso rivelate le più complicate. La conferma la si ottiene dividendo la classifica in due colonne. Una con le prime dieci (compresa la Lazio), una con le ultime. Se si considerano gli scontri diretti, si scopre che i biancocelesti hanno giocato 11 partite con le compagini della propria colonna conquistanto 23 punti: 2.09 a partita. Nelle 14 giocate con le avversarie dell’altra colonna, le cosiddette piccole, la Lazio ha raccolto la miseria di 22 punti: 1.57 di media. Il dato, oltre a significare che i biancocelesti si trovano meglio a difendersi e ripartire piuttosto che a imporre il gioco, invita a non sottovalutare il Bari fanalino di coda. Gli esempi stagionali non mancano. Solo all’Olimpico, i biancocelesti hanno concesso punti a Catania, Lecce e Chievo. In trasferta, si sono arresi a Cesena e Bologna. Senza considerare che a dirigere ci sarà Pierpaoli di Firenze. Unico precedente stagionale con la Lazio, la sconfitta interna contro il Lecce… Nota positiva il fatto di aver trovato in Kozak l’ariete che Reja aveva a lungo cercato sul mercato. Avere un calciatore capace di far gol anche alle difese più chiuse grazie ai propri mezzi fisici potrebbe agevolare il compito dei biancocelesti. Anche per questo il tecnico goriziano dovrebbe puntare ancora sul ceco nonostante il recupero completo di Floccari. Le gare contro Fiorentina e Brescia rappresentano precedenti importanti. In questo momento l’«apriscatole» è proprio Libor, che avrà anche uno stimolo in più per far bene: in tribuna infatti ci sarà Michala Nilek, ct della Nazionale maggiore ceca. ILTEMPO

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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