KOZAK RISPONDE
Più in alto di Kozak non sta arrivando nessuno. Quinto gol in campionato in dodici presenze, quarta partita di fila da titolare, quarto gol messo a segno nelle ultime sei sfide. E’ stato decisivo con un’altra incornata, è servita per chiudere i conti a Brescia, per blindare la vittoria, per laurearsi a tutti gli effetti centravanti della Lazio. Kozak, a 21 anni, sta facendo di più di tanti altri colleghi più celebri. La sua immagine di ragazzone che ride e segna si sta prendendo i riflettori della serie A. Ha disintegrato lo scetticismo, sta combattendo detrattori e accusatori, è diventato un pericolo per le difese e non perché dà botte di brutto (come dice qualcuno), sta spingendo la Lazio in avanti. Reja sta puntando su di lui e continuerà a farlo, ha trovato il bomber in casa, se l’è costruito da solo per ovviare alle incertezze della società sul mercato. Kozak sta scalando la classifica cannonieri biancoceleste, è comandata dal duo Hernanes-Floccari (6 gol a testa), alle loro spalle s’è piazzato il piccolo grande ceco con cinque centri, ha superato Mauri e Zarate.
LE GERARCHIE. Kozak dentro dall’inizio, Zarate in campo solo in corsa. Sono cambiate le gerarchie là davanti. Il gigante vola, ha staccato imperiosamente sull’angolo battuto da Ledesma, non ha dato scampo al “suo” Brescia, ha realizzato il tipico gol dell’ex. Non ha esultato per rispetto dei vecchi tifosi. In compenso è stato festeggiato dai compagni, l’hanno travolto, l’hanno abbracciato, si sono toccati tutti il naso a mò di sfotttò, il perché l’ha spiegato proprio Kozak: “Mi prendono in giro per il mio naso troppo grande…”, ha detto col sorriso sulle labbra .
IL FUTURO. E’ la Lazio di Kozak, una Lazio di testa, entrambi i gol sono stati segnati con due capocciate. Il gigante sta garantendo reti pesantissime. Con i suoi colpi ha regalato ai biancocelesti 15 punti. Ora tocca al Bari.