LA LAZIO PER GIANNI MURA
Chi non ha problemi ora è la Lazio. Non è che ne parliamo poco?
"Ne parlo volentieri".
Se Lotito non sfoggiasse il latinorum, sarebbe da prima pagina.
"Gli riconosco molti meriti: non ultimo quello di essersi pentito di aver messo fuori squadra i ribelli l'anno scorso. Ti dico gli altri schematicamente. Intanto fra i meriti non metto quello di aver salvato la Lazio, l'avrei detto per una fabbrica di materassi. Ma il calcio dà visibilità e quindi reddito. Mi piace Lotito per come ha rotto con gli ultrà, e perché ha evidentemente dei buoni osservatori. Anche la scelta di Reja mi sembra interessante".
Ho letto una bella pagina sul Messaggero su tutti gli allievi di Galeone. Lui, Giampaolo, Allegri. E anche altri.
"Deve essere una catteristica degli zonisti. Guarda Sacchi, l'ultimo è Zoratto per la Under 21. Ma la lista è lunga: Tassotti, Gullit, Van Basten, Evani.... Ci sono allenatori che sono bravi maestri, una volta parleremo di Rocco".
Torniamo a Reja.
"Raramente sbaglia i cambi. Sa gestire una piazza difficile come Roma, come ha fatto a fatto a Napoli. Non è un allenatore da prima pagina né da primo sfoglio. Ha saputo rimotivare Zarate, ha valorizzato Hernanes, liberando Mauri in funzione di jolly. Bravo Floccari, mio vecchio pallino. E quel brasiliano, Dias".
Se non sbaglio, è costato meno di tre milioni di euro.
"Fra i migliori difensori centrali del campionato, se non il migliore".
Quindi, squadra solida e nessun pensiero europeo.
"E una motivazione supplementare: il brutto momento dell'altra squadra". REPUBBLICA.IT