LA MENTALITA' DI KONKO E DI KLOSE

Se Konko sapesse quant'è bravo diventerebbe giocatore fenomenale. Alcune volte la consapevolezza dei propri mezzi è elemento essenziale per la crescita professionale. Ieri due assist, una spinta costante sul versante destro, importanti recuperi difensivi. Un gigante.
Molto timido invece Cavanda che scende poco e balla spesso. Continuiamo a sostenere la necessità di un esterno sinistro.
Biava deve ringraziare Marchetti che con un prodigio evita al difensore una magra figura colossale. Non sempre attento al contrario di Dias che sembra tornato quello di due anni fa. Prova senza sbavature.
Onazi è il futuro. Recuperi e smistamenti senza soluzione di continuità a velocità supersonica.
Il modulo non è il 4-3-3 tanto sbandierato alla vigilia ma un 4-1-4-1 con Ledesma schermo davanti alla difesa più bravo a dirigere che ad interdire.
Qualche confusione tattica c'è stata. Come hanno detto Hernanes e lo stesso argentino c'è tanto da lavorare ma se il Profeta inventa una sassata da oltre 30 metri in tutte le partite (gol meraviglioso) metà del lavoro è già fatto.
Candreva in splendida forma fisica sciupa troppe occasioni mentre Mauri alterna cose pregevoli ad altre poco comprensibili.
Klose è gigantesco. Avessero tutti la sua mentalità la Lazio lotterebbe per il titolo. E' lui che organizza il pressing offensivo con una determinazione feroce che lo porta addiritura ad essere ammonito. Il gol poi è una perla con stacco da terzo tempo su cross di Konko lanciato sul fondo da una sua invenzione per la chiusura del triangolo.
Quando entra Floccari al posto di Klose si nota la differenza.
Lulic deve ancora entrare in forma mentre Zarate sfiora il gol in un paio d'occasioni ma sbaglia numerosi appoggi.
Petkovic sta impostando un gioco completamente diverso da Reja e ci vorrà del tempo per metabolizzarlo ma le premesse ci sono tutte. 
   

 
  

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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