LA SITUAZIONE DEI RAGAZZI A VARSAVIA

Si sono aggiunti gli altre tre casi. Il tribunale di Varsavia ha respinto l’istanza di scarcerazione per i dieci tifosi della Lazio condannati per direttissima con pene dai due ai sei mesi. Già oggi verrà rinnovata dagli avvocati una nuova richiesta di scarcerazione. Serviranno altri tre giorni di attesa. Riccardo Guariglia, l’ambasciatore italiano a Varsavia, ha firmato una lettera da inviare ai procuratori. 

C’è maggiore ottimismo, invece, per la posizione dei dodici ragazzi rinviati a giudizio e di fatto in custodia cautelare. Andranno a processo domani (i primi quattro), venerdì (altri quattro) e martedì (gli ultimi quattro). Si punta alla scarcerazione immediata attraverso il patteggiamento e il pagamento di una multa più salata. Per questo motivo il capo di imputazione sarebbe stato aggravato e appesantito dai procuratori polacchi. Il reato è di «adunata sediziosa» . Tanti tifosi sono stati traditi da un codice penale severissimo. E’ un reato l’assembramento non autorizzato. Di fatto camminare in corteo o trovarsi vicino a chi è stato fermato per «resistenza a pubblico ufficiale» può significare essere arrestati o rischiare una condanna.
Emma Bonino, ministro degli Esteri, ha avuto più di un colloquio con il presidente Lotito. Si lavora a fari spenti per agevolare le scarcerazioni. «La Polonia viene da un regime comunista, risalente a quasi un ventennio fa, che punisce molto gravemente i reati contro l’ordine pubblico, che invece in Italia sono sanzionati con una pena irrisoria. Con la pena sospesa questi ragazzi verrebbero immediatamente scarcerati, salvo contrattempi e ripensamenti dei magistrati» ha spiegato l’avvocato Contucci, intervenendo a Radio Sei. CORRIEREDELLOSPORT

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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