LO CHIAMANO TUTTI SIGNOR MALAGO'
Numerosi dirigenti del calcio italiano invece che con Tavecchio si complimentano con Lotito. Pizzicotti affettuosi, abbracci. «Claudio, sei potentissimo!». «Hai fatto un capolavoro, Claudio!». (si volta Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria e produttore cinematografico noto con il soprannome di «Viperetta»: «Guardatelo, Lotito… guardate quanto gli piace essere protagonista: quello a un funerale vorrebbe essere il morto, e a un matrimonio, lo sposo»).
Lotito lo liquida con mezzo sguardo. Lotito è raggiante.
«Ha vinto la voglia di cambiamento…».
Tavecchio era impresentabile: averlo fatto vincere, è stato una vera impresa diplomatica.
«Diciamo che me lo so’ messo sulle spalle…» (ride di gusto: vorrebbe schermirsi, ma non ci riesce).
Diciamo pure che, a un certo punto, la Lega di serie A s’è spaccata. E governare, adesso, non sarà facile.
«Tavecchio è l’uomo giusto al posto giusto. E lo dimostrerà con i fatti. Quanto alla Lega: c’è una maggioranza e c’è una minoranza. Succede in democrazia, no?».
È vero che c’è stato un litigio con Andrea Agnelli?
«No, assolutamente».
Invece risulta.
«Guardi, io so’ leale, e schietto. E ad Agnelli lo dissi subito, tempo fa: siete una famiglia importante e gloriosa, ma attenti, perché a Roma gli agnelli li chiamamo abbacchi e se li magnamo…».
Urbano Cairo, presidente del Torino e proprietario de La7, scorge da lontano Lotito circondato da cameraman e fotografi, e commenta secco: «Lotito alla guida del Club Italia? Fantascienza. È come se uno tra me e Berlusconi diventasse presidente della Rai». «Viperetta» si fa un selfie con Demetrio Albertini. Andrea Abodi, presidente della Lega di B, deluso quando scopre che ad intervistarlo è una tv locale. Franco Carraro, il potente Carraro, capisce che è inutile restare un minuto in più, e va via. Viene diffuso un filmato in cui Aurelio De Laurentiis, all’uscita del seggio, ossequioso mostra a Lotito la scheda con su il nome di Tavecchio.
Una cronista spagnola cerca di ricostruire la biografia di Tavecchio: «Allora, no, scusa: è stato a lungo sindaco di Ponte Lambro, giusto? Okay: poi lui è un democristiano, vero?… Poi, aspetta: nel ’90 fu condannato a 4 mesi di carcere per falsità in titolo di credito continuato… e, ma vedi se risulta anche a te, nel ’94 la condanna è invece a 2 mesi e 28 giorni di carcere per evasione fiscale…».
Alcuni cronisti italiani, che su Tavecchio hanno già scritto tutto da giorni, suggeriscono che forse è meglio andare a cercare Adriano Galliani, insieme a Lotito grande protagonista di questa elezione.
Galliani, come sempre, faccia buona e sorpresa.
«Io? Grande sostenitore? Ma no…».
Lei, grande sponsor di Tavecchio, sì.
«Vedrete, vi stupirà: ha un bellissimo programma».
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, dice che non potrà attuarlo.
«Non capisco come possa aver detto questa cosa, il signor Malagò».
(Si avvicina Enrico Preziosi, il presidente del Genoa). «Tra l’altro, caro Adriano… saremmo lieti se il signor Malagò ci spiegasse a cosa allude quando dice che Tavecchio dovrà pagare alcune cambiali…».
Lo chiamano signor Malagò. CORRIEREDELLASERA