LO CICERO E BERNI

Una bottiglia di vino, un'amicizia, un sms senza risposta. "Tommy, rispondi al telefono!". L'appello è di Andrea Lo Cicero, pilone sinistro della nazionale italiana di rugby. Tommy è ovviamente Berni, che è tornato a difendere la porta della Lazio 281 giorni dopo. È la storia di un'amicizia e un'affinità elettiva ormai nata diversi anni fa. "Io sono il numero 1" ama ripetere sempre Lo Cicero, che appunto in campo veste questa maglia. Berni veste il 12, ma è numero 1 per definizione. Nello spogliatoio biancoceleste è lui ad organizzare le cene di gruppo, o i terzi tempi, fate voi.

Domenica con il Bari è stato decisivo, respingendo il tiro di Donati, l'unica vera occasione della squadra di Mutti. "Sono felice per lui, ma sulle sue qualità non ho il minimo dubbio - dice Lo Cicero. Non è facile giocare così poco come capita a lui, e nonostante tutto riesce sempre a farsi trovare pronto. Bravo Tommy. Dopo la partita gli ho mandato un sms di complimenti. Gli ho scritto: "ogni tanto accendi quel telefono e rispondi!" E lui? No, mica mi ha risposto".

Berni e Lo Cicero si sono conosciuti grazie a una bottiglia di vino. "Una sera eravamo nello stesso locale, ma in due tavoli diversi - racconta il rugbista - Io mandai al suo tavolo una bottiglia di vino, lui ricambiò dopo poco. La sera è finita con il padrone del locale che voleva chiuedere e noi, stavolta seduti vicini, a bere un'altra bottiglia. Praticamente ci siamo conosciuti grazie a un terzo tempo. Del resto, lui è un rugbista mancato". Ancora Lo Cicero: "Spero che prima o poi conquisti la maglia da titolare, se lo merita. Sapete quanto lo stima Peruzzi?". Come no: "Ecco, io, Angelo e Tommaso andiamo spesso a caccia insieme". E non solo: Lo Cicero a Nepi, dove abita quando non è a Parigi, ha un allevamento di asini, il cui latte ha effetti terapeutici sui bambini con la sindrome di Down. E in questa attività, una volta smesso di giocare, lo aiuterà anche Berni. "Passiamo sempre il Capodanno insieme, ormai è diventata una tradizione - ancora il pilone. La cosa più difficile fatta insieme? Un giorno siamo riusciti ad entrare in una smart, e poi per uscire è stato un bel problema..." Ma in fondo per Berni pure uscire dal tunnel in cui lo avevano infilato alla Lazio non è stato facile. Oggi anche a Formello c'è chi lo stima, eppure due anni fa lo avrebbero mandato ad allenarsi sulla luna. C'est la vie. GAZZETTADELLOSPORT

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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