MAURIZIO SCRIVE ALLA CIRINNA'

Gent.ma signora Cirinnà,
Le scrivo in relazione al consiglio comunale che si terrà in data odierna per rispondere all'impellente esigenza da Lei sollevata per risolvere un problema che sta togliendo il sonno a molti romani(sti).
Mi riferisco al volo forzoso e coatto (nel senso di imposto, niente a che vedere con altre figure mitologiche dell'odierna Urbe) cui viene sottoposta l'aquila Olimpia.
Un esercizio snervante e ripetuto nel tempo, ben tre minuti ogni due settimane, che viene imposto con la forza all'animale andando apertamente contro la natura stessa della povera Olimpia che, altrimenti, userebbe le sue grandi ali per sventolarsi nelle calde giornate estive.
Peraltro il teatro di questa ignobile tortura è quello stadio Olimpico dove mai e poi mai sono stati utilizzati animali per fini ludici.
Qualcuno in malafede potrebbe obiettare su questa mia affermazione ricordando che il 1° Giugno 2009, nel corso dei festeggiamenti per l'addio al calcio del "romano de Roma" Vincent Candela vennero utilizzati un numero imprecisato di cavalli.
Vorrei far notare a queste persone che il cavallo, ameno a Roma, è storicamente nato per essere addobbato come un albero di Natale e trainare bighe, quadrighe e botticelle varie, soprattutto se tutto questo viene svolto sul tartan di una pista di atletica, habitat naturale degli equini.
Stesso discorso non può e non deve essere fatto per le aquile.
Come tutti sappiamo questi volatili, quando vivono in cattività, perdono l'utilizzo delle ali regredendo al livello di una semplice oca e costringerla a spiccare il volo per un paio di minuti equivale a torturarla.
Del resto poi, il regolamento comunale parla chiaro e non è possibile tenere nessuno spettacolo con animali selvatici.
Se un bambino vuol provare l'emozione di vedere dal vivo il volo di un rapace non deve far altro che dirigersi verso Torvaianica e le sue alte vette dove potrà anche godersi, caso più unico che raro, anche la danza dei delfini ed i giochi delle foche, il tutto accompagnato dal volo di pappagalli tropicali.
E' altrettanto vero che la migrazione degli animali permette ogni anno di ammirare dalle parti di Piazzale Clodio (o in altre zone altrettanto ampie) esemplari di leoni, tigri, cammelli, elefanti ed altri animali che altrimenti vivrebbero perfettamente mimetizzati nella macchia mediterranea.
Quindi, alla luce di tutto quello che il territorio comunale può offrire "naturalmente" in materia faunistica non si riesce proprio a capire per quale motivo ci si debba accanire in questo modo nei confronti di Olimpia.
Un animale prelevato con la forza dalla sua voliera in un allevamento portoghese (nazione famosa per le sue vette seconde solo all'Himalaya) e alloggiato, curato, nutrito e coccolato nel centro sportivo di Formello (se non lo ha mai visitato lo faccia, stiamo parlando di una delle strutture più grandi, ospitali e all'avanguardia in tutta Europa), allenato costantemente e giornalmente da una equipe di professionisti, i quali, ogni due settimane, accompagnano l'animale ad effettuare nel catino dello stadio Olimpico quello che loro gli fanno fare ogni giorno più volte al giorno.
Spero, per la buona riuscita della sua interrogazione, che nessuno le abbia suggerito di rimarcare il rischio di estinzione della razza in quanto la cara Olimpia è una "aquila dalla testa bianca", nota anche come "aquila americana", che nel continente d'oltreoceano è presente in tale numero da occupare nella scala del rischio di estinzione la stessa posizione dell'essere umano.
Certo della vitale importanza di questa battaglia per gli equilibri e le necessità di tutta la popolazione romana Le faccio i miei migliori auguri per questa e per le prossime iniziative che vorrà promuovere.
E' un vero piacere per un contribuente vedere così ben spesi i suoi soldi versati in tasse per pagare gli stipendi di chi lo rappresenta nelle sedi atte a governare la propria città.

La saluto con affetto e stima.

Maurizio

PS. Una mente un po' più maligna avrebbe potuto interrogarsi su questa idiosincrasia verso gli uccelli... ma non è il mio caso.

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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