Mazza: "Non ci si può nascondere"
Al giro di boa della preparazione, per la Lazio di Auronzo le luci prevalgono nettamente sulle ombre. Certezze e sorprese positive hanno la meglio su dubbi residui e prime delusioni. Lo si misura dall’entusiasmo che accompagna la squadra e dai primi riscontri della campagna abbonamenti. La chiave di volta? Probabilmente sta nell’arrivo alla Lazio di due protagonisti del calcio internazionale come Klose e Cissè, che hanno accettato la proposta di indossare la maglia biancoceleste considerandola in grado di dare alla loro carriera altre stagioni di grande rilievo. La loro presenza è un toccasana per l’attacco della squadra, che nel recente passato è stato la nota dolente, visto che proprio la penuria di goleador di razza ha impedito alla Lazio di coronare con l’ingresso nella Champions League una stagione estremamente positiva. Quanto pesi Klose nell’economia del gioco, dopo le prime amichevoli, lo si è visto sabato scorso quando la sua assenza ha condizionato negativamente la squadra, apparsa arrugginita e provata dai duri allenamenti in alta quota e vogliosa di un primo, meritato break. Anche Cissè, senza il riferimento al centro dell’attacco si è limitato a pochi spunti. E Zarate ha confermato che le sue buone intenzioni hanno bisogno di essere confermate dalla fiducia di un ambiente (tecnico e società) che probabilmente non gli sembra incondizionata.
Ora comincia la seconda fase della preparazione e Reja certamente cercherà con più insistenza una formazione e un modulo- base su cui lavorare con più assiduità. Arriva il tempo delle scelte chiare: un gruppo di titolari e di prime scelte, uno schema tattico di partenza, non immodificabile, ma migliore sulla carta. La Lazio quest’anno non si può nascondere. Le ambizioni dichiarate e la fama di alcuni suoi “gioielli” sono il suo impegnativo biglietto da visita. MAURO MAZZA-CORRIEREDELLOSPORT