NESSUN PROBLEMA
Mentre in Borsa con i titoli Lazio continua l’altalena, il presidente della Lazio, Claudio Lotito, attende l’appello del processo che a Milano, nel marzo 2009, l’ha visto condannato a due anni di reclusione per aggiotaggio. A fare chiarezza sulla situazione è intervenuto stamattina l’avvocato Gian Michele Gentile ai microfoni di Sei Volte Buongiorno. “L’appello dovrebbe essere fissato in primavera o comunque prima dell’estate 2011 - spiega il difensore di Lotito – C’è comunque una prospettiva di evoluzione in Cassazione, stiamo lavorando per spostare il processo a Roma perché riteniamo quella la sede competente. Ovviamente – precisa il braccio destro dell’inquilino di Formello – se il procedimento venisse spostato nella capitale si ricomincerebbe dal primo grado”. Al centro dell’accusa balla un 14 per cento circa di titoli: cosa accadrebbe a questa partecipazione se la condanna passasse in giudicato? “Nulla – risponde Gentile – questo dubbio è già stato risolto dal Consiglio di Stato, che ha riposto negativamente alla Consob che voleva che quelle azioni tornassero sul mercato. Il Consiglio di Stato ha dato ragione a Lotito perché quelle azioni sono state successivamente riacquistate da Lotito da Roberto Mezzaroma, operazione che comportò poi l’obbligo di Opa cui venne dato seguito nel novembre 2007”. Quindi, in conclusione, se anche Lotito vennisse definitivamente condannato, l’assetto societario della Lazio non muterebbe e l’imprenditore resterebbe saldamente al comando del sodalizio biancoceleste con oltre il 67 per cento del capitale sociale. RADIO SEI