PATARCA NON HA DIGERITO

MASSIMO ESPOSITO- Classico caso di mancata "digestione". Patarca è stato mandato via dalla Lazio e ancora (a distanza di anni) non ha metabolizzato la faccenda. Guardate come la Gazzetta dello Sport presenta il caso del nuovo Nesta. Lampante.

Ha solo  11 anni, è vero, e va lasciato crescere come un giovane di quell’età, divertendosi. Ma a vederlo giocare c’è da stropicciarsi gli occhi, quasi a non crederci. «È il bambino più forte che abbia mai allenato, è destinato a diventare un fenomeno». Il bambino è Gian Marco Nesta, nipote di Alessandro e figlio di Fernando, il fratello del centrale del Milan. Il giudizio è quello di chi se ne intende, Volfango Patarca, uno che nei suoi 24 anni di Lazio ha scoperto Di Canio, Di Vaio, lo stesso Nesta, Roma, Di Biagio e Pinzi, fino ai giovani di oggi come Macheda, Rosi, Faraoni, Peluso e Ceccarelli. «Ma Gian Marco è diverso, ha un talento immenso: dribbla come Di Canio e tira come Di Vaio», come riporta La Gazzetta dello Sport.

Il suo nome è già sul taccuino di tanti osservatori di mercato: il Genoa farebbe carte false per averlo, la Lazio ci ha già provato. Il suo futuro, però, sembra altrove, dalle parti di Trigoria. «Alla Roma c’è il miglior settore giovanile d’Italia, lì saprebbero valorizzarlo davvero», continua Patarca. E infatti Bruno Conti e Walter Sabatini sanno chi è e gli hanno messo già gli occhi addosso. Ma non si sono mossi, per rispetto alla famiglia. E alla Lazio, essendo un Nesta. «Sul futuro di Gian Marco decide Volfango», ha sempre detto papà Fernando. E Volfango ha quasi deciso. «Alla Lazio il settore giovanile non funziona. E poi, essendoci di mezzo io, Lotito non so come lo tratterebbe. Molto meglio la Roma, presto chiamerò Sabatini e vedremo».

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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