PETKOVIC: "LAZIO IN CRESCITA"

Preoccupato per il momento no?
«No, non è così sorprendente. È vero, abbiamo perso due volte contro la Juve, una squadra più forte di noi sulla carta. Può succedere».

Perché succede?
«Troppi errori individuali. Ma contro l’Udinese, per un’ora, s’è vista la vera Lazio. E contro la Juve siamo andati al tiro diciassette volte. Neanche le statistiche ci danno ragione».

Errori?
«Sicuramente dobbiamo migliorare in difesa sulle palle ferme: nel calcio di oggi sono importanti, si prendono troppi gol così. E poi ci vuole più imprevedibilità in attacco: tutti devono creare occasioni da gol, non solo i centravanti».

Ha appena incontrato Conte dopo gli 8 gol subiti in due partite. Il tecnico juventino le ha detto qualcosa?
«Sì (ride, ndr). “Com’è andata dopo?”, mi ha chiesto. Gli ho risposto: “Tutto sotto controllo”. Mi sono vergognato per la prima sconfitta, non per la seconda: ho visto una reazione da uomini. D’altra parte i pronostici ci indicano tra il settimo e l’ottavo posto, prima o poi incontreremo squadre più deboli sulla carta. La Juve no, la Juve ha qualcosa in più».

Qual è l’obiettivo in campionato?
«Dobbiamo lottare almeno per il terzo posto. L’asticella dev’essere alta, non possiamo accontentarci. L’anno scorso abbiamo fatto 61 punti, pochi, perché nel finale siamo stati condizionati dalla Coppa Italia».

In attacco aspettavate Yilmaz, poi è arrivato Perea.
«Numericamente siamo a posto. Se Floccari gioca come nella seconda parte del campionato non ci sono problemi. E comunque i giovani devono aiutarci. Voglio che non portino rispetto agli anziani, che li mettano in difficoltà. 

Tatticamente parlando: troppi tre registi?
«Quali sono i tre registi? Biglia gioca così anche nell’Argentina, mezzala destra, ed è uno di valore. Contano i principi di gioco, i moduli li fanno i calciatori».

Sta già pensando al derby del 22 settembre?
«Troppo presto». GAZZETTADELLOSPORT

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