INZAGHI: "CI MANCA TANTO MIRKO"

Il Corriere dello Sport ha pubblicato una splendida intervista con Inzaghi dopo le otto vittorie di fila in altrettante giornate del campionato Allievi Nazionali. Ne pubblichiamo uno stralcio  :
Simone sta stracciando ogni primato, in poco più di due anni ha perso soltanto due partite (una a Palermo e l’altra con la Sampdoria nella semifinale scudetto) ed è stato segnato dalla tragica scomparsa di Mirko Fersini, a cui la Lazio ha appena dedicato il campo centrale di Formello. I suoi sorrisi sono legati al figlio Tommaso, undici anni, attaccante al Football Club, e ad un nuovo Inzaghino in arrivo. Gaia, la sua compagna, è in dolce attesa e con il nuovo anno gli regalerà un altro figlio.

Otto vittorie di fila per gli Allievi Nazionali di Simone Inzaghi. Per la Lazio è record. Contento?
«E’ una bella soddisfazione, ma dobbiamo proseguire. Anche il Parma di Lucarelli ha infilato lo stesso en-plein, in un altro girone. Noi ora siamo primi e la Roma ci segue, alle finali nazionali si qualificano le prime due. Domenica dovremo cercare di vincere a Vicenza. Ci aspetta la terza in classifica. Ho preso un gruppo nuovo, è stata una scoperta, sono tutti ragazzi del ’96, nati e cresciuti a Roma. Sta andando bene, ma dovremo proseguire».

Qual è stata la soddisfazione più grande in panchina?

«Ho preso un gruppo che aveva faticato nei Giovanissimi e siamo arrivati sino alle finali nazionali, eliminati in semifinale scudetto con molta sfortuna. Marin è stato preso dal Manchester City. Oggi Filippini e Lombardi giocano stabilmente nella Primavera, Crecco è già stato convocato nella Nazionale under 18. Ho visto la crescita di quattro o cinque ragazzi. Purtroppo, però, c’è stato anche un grande dolore. Non passa giorno in cui non pensi a Mirko Fersini. Spesso, quando posso, vado a trovarlo al cimitero di Fiumicino. Era un giocatore di prospettiva, ma questo non conta. Era soprattutto un ragazzo solare, sempre con il sorriso, sostenuto da una splendida famiglia. Ci manca molto Mirko».

E’ sempre più tempo di giovani allenatori in serie A.
«Mi piace molto Stramaccioni, si è formato nel settore giovanile e sta dimostrando di essere all’altezza. E’ molto preparato e ci sa fare con i grandi. Il suo percorso può essere d’esempio».

Bisogna essere bravi tatticamente o contano di più i rapporti?
«Per allenare in serie A servono tutte due le cose. Con i ragazzi di sicuro è semplice dialogare, ma se hai una buona comunicativa ti riesce anche con i più grandi. L’esperienza vissuta in uno spogliatoio aiuta».

Prima Reja, ora ha conosciuto Petkovic. Che ne pensa?
«E un allenatore preparato, lavora bene sul campo. Ci siamo visti e conosciuti a Formello, quando posso vado a vedere i suoi allenamenti. Mi ha colpito la sua chiarezza. Si fa capire dai giocatori, concetti
chiari e la squadra lo segue molto».

Perché la Lazio è in flessione? Cosa sta succedendo?
«Sta giocando tanto e il girone di Europa League non è semplice. Ha un peso. Poi Catania è un campo difficilissimo, uno dei più complicati della serie A. Se non sei al top, diventa dura. Ma sono convinto che i miei ex compagni debbano già guardare avanti e pensare positivo per regalare un altro derby ai tifosi».

Come si affronta un derby?
«Ne ho giocati tanti. Servono tranquillità e una settimana di grande preparazione. Petkovic sta già facendo tutto. La Lazio penso abbia le caratteristiche giuste per colpire la Roma. Squadra compatta, pronta ad attaccare con le ripartenze. I giallorossi si sono appena risvegliati, ci arrivano meglio dal punto di vista psicologico, ma io spero che domenica non siano in forma. A Catania è stata soltanto una giornata storta da lasciarsi alle spalle».

Chi può essere l’uomo derby per la Lazio?
«Credo Mauri. E’ stato sempre decisivo. Parte dalla fascia, ma trova spazi tra le linee, sa entrare in area, serve l’assist».

E Klose?

«E’ un grandissimo centravanti. L’ho conosciuto e mi ha impressionato anche la sua grandissima umiltà. Si mette a disposizione della squadra. Davanti gioca da solo. E spesso torna per dare una mano. Ricordo cos’ha fatto a Londra, rientrando in difesa nei minuti di recupero per difendere il pareggio. E’ un esempio per tutti. Lotito e Tare, portandolo a Roma, hanno piazzato un grandissimo colpo».

Un giorno Simone Inzaghi allenerà la Lazio?

«Magari. Quello resta il mio sogno, ma lo rimandiamo al futuro. Adesso devo continuare a crescere e dimostrare, sono soltanto all’inizio di un percorso. Devo tanto a Lotito e Tare, che mi hanno dato l’opportunità di cominciare un’altra carriera con la Lazio».

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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