PLATINI: "LOTITO NON TI FERMARE"

Sciopero, trattativa ad oltranza, sindacato contro padroni, anche il calcio ha il suo "autunno caldo". Sul rinnovo del contratto collettivo per i calciatori di serie A la spaccatura è totale tra Aic e Lega Serie A, con tanto di annuncio di sospensione del campionato per una giornata, "almeno per ora....". Per riprendere a parlare l'associazione calciatori ha posto, neanche tanto velatamente, una condizione: via Lotito dal tavolo delle trattative.

Presidente ha sentito, i calciatori non la vogliono più vedere...
Bene, vuol dire che sto facendo bene il mio lavoro. Prendo atto che il calcio è un mondo a parte, ma da quando il sindacato si sceglie anche gli interlocutori?

I calciatori dicono che volete tornare indietro di 40 anni
Sono gli unici che forse non si sono accorti che il mondo sta cambiando: ma il punto non è questo. La bozza del nuovo contratto collettivo è un tentativo di mettere regole in un mondo che sino ad oggi non ne ha avute: 8 punti per un accordo moderno che tuteli tutti. Giusto che i calciatori rivendichino i loro diritti. Ma i doveri?

Allora non è solo un problema di soldi?
I soldi sono sempre un problema, ma vorrei mettere dei paletti per far capire di cosa parliamo. Punto uno: il contratto riguarda solo i giocatori di serie A. Quindi togliamo di mezzo la demagogia che i ricchi stanno lottando anche per i poveri: sfido chiunque a portare un contratto di un giocatore di serie A e definirlo povero. Punto due: Con l'arrivo del fair play finanziario è finita la pacchia del presidente che si mette le mani in tasca e ripiana i debiti. Non si potrà più fare, i conti delle società dovranno essere sempre a posto e i compensi dei calciatori oggi rappresentano l'80% delle uscite. Punto terzo: i soldi sono finiti, e, arabi a parte ma in Italia non ne vedo, sono finiti i tempi in cui qualcuno poteva contare su milioni di euro da buttare nel calcio.

Flessibilità: è questa la parola che spaventa?
Ne parla Marchionne agli operai della Fiat, a chi ha buste paga da 1000 euro al mese, non possiamo parlarne noi a chi guadagna milioni di euro? E' difficile capire o adeguarsi alla regola del compenso legato a risultati? Solo in Italia non si vuole accettare un principio che ormai tutti i calciatori europei hanno capito. Eto'o quando è arrivato all'Inter aveva percepito dal Barcellona 9 milioni di euro: volete sapere come era divisa la sua busta paga? Tre milioni di fisso, tre milioni per aver vinto la Champions, due milioni per lo scudetto e un milione per la coppa di Spagna. Moratti ha dovuto dargli 9 milioni netti di fisso.

Ma non tutti giocano in squadre che vincono tutto...
Ma chi ha detto che i premi devono essere legati solo ai risultati sul campo? Io vorrei dare un premio a Stendardo e Chiellini che si sono laureati. Il loro messaggio è più importante che non vincere una Coppa. L'ingaggio può essere legato al comportamento, alle presenze e altre voci che possiamo concordare. Io vorrei fare a un contratto ad un giovane della Primavera con un fisso da 100 mila euro, minimo contrattuale, ma poi dargli premi che potrebbero far arrivare il suo ingaggio a 700 mila euro al primo anno da professionista. Non posso farlo.

Ma voi volete tagliare anche gli stipendi a chi retrocede...
E dov'è lo scandalo? Se c'è un fallimento non è giusto pagarne tutte le conseguenze? Se una squadra va in B i conti saltano: i giocatori, che probabilmente sono la causa della sconfitta, non devono partecipare alle perdite? Proponiamo: via il 30% dell'ingaggio. Non si può pretendere di prendere soltanto. Vogliono essere liberi professionisti quando trattano l'ingaggio e dipendenti quando si passa alla cassa: cosi non va

Mobilità altro tema caldo. Su questo punto dicono che volete tornare a 40 anni fa...
Capisco che sia un punto delicato, ma va affrontato e regolato. Le società ormai devono avere rose di almeno trenta giocatori e tutti con contratti lunghi per poter patrimonializzare le società. Poi arriva un nuovo allenatore e dice. "Questi con me non giocheranno mai". E' un problema che tocca i presidenti, ma anche la professionalità dei giocatori. Noi chiediamo che a parità di condizioni economiche, di durata di contratto e solo in squadre di serie A, si possa cedere il giocatore senza avere il suo assenso. Vi sembra una norma che riporta il calcio indietro di 40 anni? E' meglio che ci siano giocatori che per anni non giocano una partita, che vedono sfiorire la loro professionalità e perdono occasioni per rilanciarsi? Ma qui il problema secondo me non sono i calciatori...

E qual è il problema?
A loro l'ho detto in faccia. E' tutto quel sottobosco che sta rovinando il calcio, che vuole lucrare sulla mancanza delle regole e che io voglio sparisca da questo mondo. Ma lasciamo perdere...

Risolti i problemi della flessibilità e della mobilità si risolve tutto?
Non lo so. Dicono no a tutto. Multe, assistenza sanitaria, allenamento a gruppi, arbitrato, concordare lavori extra calcistici. A me sembrano punti normali, magari da mettere a posto, ma non mi aspettavo chiusure così radicali. Il nuovo contratto prevede che tutte le società debbano garantire assistenza sanitaria di primo ordine ed è normale visto che sia nell'interesse dei presidenti avere giocatori sempre al massimo della forma fisica: ma se poi qualcuno vuole curarsi per conto suo perché deve pagare la società? E mi sembra giusto che la società debba anche essere informata e dare un parere sul medico scelto. Se qualcuno vuole andare da maghi e santoni un presidente potrà opporsi? E vi sembra strano che se un giocatore voglia svolgere un'attività diversa da quella per la quale viene profumatamente pagato debba chiedere il permesso? Noi abbiamo messo dei vincoli strettissimi ai presidenti per potersi opporre, ma almeno avere voce in capitolo. Lei può fare quello che vuole o deve chiedere al direttore se può collaborare con qualcun altro?

Sembra di capire che sarà dura arrivare ad un accordo...
La Lega è con me, siamo tutti d'accordo. Dopo 30 anni stiamo cercando di fare un contratto serio. Io vado avanti. Me lo ha detto anche Platini: "Lotito, non ti fermare". REPUBBLICA
 

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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