REGNO: "NON CI HANNO MAI SOSTENUTO"

Arriva a Palermo con Davide Ballardini lo scorso anno per prendere in mano la squadra dopo la prima giornata di campionato, quando Zamparini silura Stefano Colantuono, Carlo Regno vice dell'ex tecnico rosanero, a Palermo24.net parla della sfida in programma domenica prossima tra il suo Palermo e la Lazio, compagine che ha guidato insieme a Ballardini fino alla settimana scorsa. Il suo Palermo, si, perché Carlo Regno è ancora legato ai colori rosanero e alla città, una città che ha permesso a lui e a mister Ballardini di ottenere le luci della ribalta grazie ad un campionato importante che ha portato il Palermo a giocarsela per l'Europa fino a poche giornate dalla fine: "A Palermo sono stato bene, non sono ma stato così bene da nessuna parte nelle squadre che ho allenato".

Da Palermo a Roma, sponda Lazio, Carlo Regno trova delle diferenze ambientali notevoli e ne approfitta per elogiare il pubblico rosanero: "A Palermo abbiamo trovato un pubblico che ci incoraggiava dall'inizio alla fine, un pubblico da serie A, con la a maiuscola, gente meravigliosa. Alla Lazio invece, nonostante abbiamo vinto una Supercoppa, il pubblico è stato sempre ostile nei nostri confronti. Un pubblico che non ci ha incoraggiato. In Italia si assegnano tre trofei, ne abbiamo vinto uno ma nonostante questo al rientro a Roma ci sono stati festeggiamenti giusti, ma dopo i primi risultati negativi ci sono state tante critiche, ma perché il pubblico ce l'ha con il presidente Lotito e quindi chi lavora per la Lazio è contestabile in ogni momento".

Già, il pubblico, quello davanti al quale il Palermo è bello e spumeggiante. Poi si allontana dalle mura amiche e fa fatica: "Non so da cosa dipende - dice mister Regno a Palermo24.net - però in casa quando c'è tutto lo stadio rosanero e il pubblico che ti incita è diverso, i tifosi del Palermo sono il dodicesimo uomo in campo, la forza della squadra"-

E' andato via dalla Lazio, perché esonerato, ma Carlo Regno non ha dubbi sul futuro dei biancocelesti: "Il Parma quando è retrocesso era molto forte, quando non ci pensi ci sono annate in cui si rischia, la Lazio si risolleverà e farà un finale di campionato molto buono. Ma quando ti viene a mancare la voglia di lottare perché credi di essere molto forte e in realtà non lo sei, le cose diventano pericolose".

Spazio alla partita, con una Lazio che ha operato sul mercato e un Palermo che ha mantenuto l'intelaiatura dello scorso anno: "La Lazio ha preso dei rinforzi, noi li abbiamo usati solo per una partita - afferma - devono ancora ambientarsi, ora, con l'arrivo di Floccari è più competitiva. Il Palermo è una squadra ben rodata con calciatori che si conoscono a memoria, giocano un bel calcio".

Un Palermo che gioca un bel calcio e che può centrare l'Europa, quella dei grandi: "Glielo auguro con tutto il cuore, se lo merita il pubblico e la società che è organizzata dal presidente in giù. Anzi, meriterebbe ancora di più. Può farcela, ma non è facile. Con umiltà e fortuna il Palermo può centrare il quarto posto".

Cellino, Zamparini e Lotito, non certo presidenti facili, ma di tutti, forse non di Cellino del quale preferisce non parlare, il vice di Ballardini conserva un bel ricordo: "Zamparini è una persona molto corretta, Lotito... anche lui si è comportato onestamente, poi ha dovuto esonerarci perchè effettivamente abbiamo fatto pochi punti, non mi sento di dire niente. Loro hanno fatto i presidenti, noi abbiamo fatto il nostro lavoro, ci è andata benissimo a Cagliari, bene a Palermo e meno alla Lazio. Però non dimentichiamo che una Supercoppa l'abbiamo vinta, sedici allenatori su venti non hanno vinto nulla, questo va detto".

Da Zenga a Delio Rossi e il Palermo ritrova una propria identità tattica, riportando i rosa al 4-3-1-2 'inventato' da Ballardini: "A Cagliari abbiamo impostato un 4-4-2 che tutt'ora è il modulo con il quale gioca e con quasi gli stessi uomini. A Palermo penso che Zenga abbia voluto cambiare qualcosa, mentre Delio Rossi sta facendo giocare la squadra con degli uomini bravissimi riportando lo stesso sistema di gioco, è stato bravo a non cambiare niente".

C'è un calciatore per il quale stravede Carlo Regno, così come tutto lo staff di Ballardini, incluso Natale Bianchedi, maestro del tecnico ravennate: "Hernandez è un grandissimo giocatore, vede la porta, è un attaccante pericoloso. Molto bravo".

Nel corso dell'intervista concessa a Palermo24.net, mister Carlo Regno si lascia andare ad un pronostico sulla partita, ammettendo la propria simpatia verso i colori rosanero: "Penso che finirà in parità - dice - ma una questione emotiva, anche perché sono stato di più, mi fa simpatizzare Palermo. A Palermo sono stato benissimo, troppo bene, mi è dispiaciuto andare via" Io sarei rimasto molto volentieri, io e tutto quelli dello staff".

E se è stato così bene, lecito chiedersi perché è andato via, "Bisogna chiedere a Davide" dice Carlo Regno. Ma a Palermo c'è ancora un pezzo dello staff Ballardini: "E' rimasto Mario Paradisi, che è tornato subentrato all'ex preparatore dei portieri. L'ho sentito l'altro giorno - racconta - si trova benissimo a Palermo. Ha a che fare con Sirigu, una felice sorpresa, non mi aspettavo questo exploit. Ma anche la Lazio ha un ottimo portiere. Muslera, è bravissimo".

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