REJA: "CHE PERSONALITA'"

Edy Reja comincia a vedere la Lazio che aveva in mente all'inizio di luglio. Nonostante l'impegno difficile contro la Fiorentina al Franchi, soprattutto dopo l'impegnativa trasferta di Lisbona in Europa League, la squadra ha risposto «con personalità e carattere» dimostrando di essere maturata per giocare a livelli importanti e di alta classifica. Il gol di Cerci a freddo, dopo soli 8' di gioco, poteva tagliare le gambe a chiunque e invece la squadra biancoceleste ha evidenziato una freddezza superiore, ribaltando completamente la situazione di svantaggio e portando a casa tre punti fondamentali: «È la vittoria di una squadra di personalità e carattere. Soprattutto nel secondo tempo dove le energie non c'erano più. Inoltre c'è da considerare che c'era un grande caldo e non era facile tenere ritmi altissimi considerando che noi venivano dalla grande prestazione di Lisbona. E lo stesso vale anche per la Fiorentina che ha disputato un'ottima prestazione». Una Lazio che sul piano difensivo ha mostrato qualche miglioramento anche se in alcuni occasioni la squadra viola ha sprecato troppo anche per merito di un grande Marchetti: «Il nostro portiere si è dato da fare, ma sul piano difensivo abbiamo fatto molto bene a parte un paio di errori nel secondo tempo. Bisogna sottolineare però che anche Boruc è stato severamente impegnato sui colpi di testa di Hernanes e Dias, quindi anche noi abbiamo avuto le nostre occasioni. La chiave del successo? Un grande possesso palla. Dopo l'entrata di Matuzalem l'abbiamo gestita bene, abbiamo fatto girare a dovere la sfera sopperendo così ad un calo fisico inevitabile. Abbiamo fatto molta fatica a metà del secondo tempo, la squadra non ripartiva più e quindi serviva un giocatore di tecnica ed equilibrio».

I SINGOLI DECISIVI - Il tecnico biancoceleste, dopo aver esalto le prestazioni di Marchetti e Matuzalem, plaude anche ad altri tre interpreti che oggi hanno avuto un ruolo da protagonisti: «Brocchi è stato straordinario per sacrificio ed abnegazione. Copriva sulla sinistra quando gli altri andavano in avanti e correva in ogni zona del campo. Purtroppo devo gestirlo perché ha la sua età. Speriamo che tenga fino alla fine del campionato. Hernanes? Oggi è andato molto bene perché ha fatto anche il gol. Nelle altre partite ha aiutato di più, mostrando difficoltà a trovare la via della rete. D'altronde però non possiamo pretendere sempre che risolva la gara, ma dobbiamo aspettarlo. Fisicamente sta benissimo, perché lavora il doppio rispetto all'anno scorso. Ora con il gol speriamo che si sia tranquillizzato anche sotto l'aspetto psicologico e ora avrà anche la nazionale brasiliana che potrà galvanizzarlo ulteriormente». Inevitabile un riferimento a Miroslav Klose, un bomber che i tifosi della Lazio sognavano da oltre 10 anni: «È incredibile. Avevo già deciso a gennaio di prenderlo ma non ce l'abbiamo fatta. La squadra aveva il potenziale per acquistarlo e poi non siamo riusciti a chiudere. Fosse arrivato a gennaio il nostro livello tecnico sarebbe stato più alto già prima».

KLOSE E IL DERBY - Chiusura sul ruolo che l'attaccante tedesco ha avuto nella permanenza di Reja sulla panchina della Lazio e sul prossimo derby della capitale. Il tecnico rivela un piccolo aneddoto: «Non solo lui mi ha chiesto di restare. Una decina di giocatori, in rappresentanza di tutta la squadra, mi hanno abbracciato e mi hanno detto di restare con loro, soprattutto Klose. E voglio sottolineare che c'è anche un bel rapporto con Garrido e Scaloni che magari in questo momento non trovano spazio. Poi è chiaro che ogni allenatore fa le sue scelte ma questo non pregiudica l'aspetto umano». Insomma l'umore è buono, i tre punti sono una medicina fondamentale in vista della prossima giornata di campionato che vedrà la Lazio impegnata contro la Roma nel classico derby della capitale: «Noi siamo in crescita. Lo abbiamo dimostrato oggi, ma anche nelle precedenti prestazioni. Stiamo trovando la condizione anche da un punto di vista psicologico. Anche la Roma lo sta facendo, considerando le due vittorie consecutive. Spero però che il pubblico laziale si diverta di più di quello romanista». CORRIEREDELLOSPORT
 

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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