REJA CI HA DORMITO SU

Reja ci ha dormito su e ha scelto una forma, il fax, e una tempistica, tre ore dalla partenza per Madrid, senz’altro discutibili, per dare le dimissioni. Respinte, per quanto può valere. Rinviate - al culmine di un’altra discussione - probabilmente a domani, al rientro dalla partita di Europa League.
La società lascia filtrare verità allarmanti: Biava e Stankevicius pronti a giocare a Palermo ed esclusi dal tecnico per provocazione, per ripicca dopo il mercato di indebolimento di gennaio.
Quando si arriva a questo, addirittura a un confronto all’americana con lo staff medico, la frittata è già fatta.
All’autolesionismo di Reja francamente è difficile credere: molto più logico pensare che l’allenatore sia stato costretto a distribuire le forze ed evitare ricadute, a non rischiare fisicamente giocatori tutt’altro che giovani ma indispensabili visto il vuoto che c’è dietro.
La Lazio è ancora forte negli undici, ma è la più debole tra le grandi di stagione quanto a seconde linee.
E lo sciagurato mercato invernale ha acuito questo gap. Tanto da indurre Reja a invocare “un monumento” al cuore e allo spirito dei suoi ragazzi, degli irrinunciabili. ILMESSAGGERO

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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