REJA: "KOLAROV VUOLE ANDARE VIA"

Ha iniziato a gettare le basi per il rilancio della Lazio, ha rinviato la squadra agli inizi di luglio, è tornato nella sua Gorizia, dove ricaricherà le batterie in vista di un’estate che si annuncia calda e frenetica. Dopo aver traghettato la Lazio in zone più dignitose della classifica , Edy Reja si appresta a pianificare insieme alla società un futuro più sicuro, partendo dai capi saldi della stagione appena conclusa: “In un primo periodo meritavamo un 5,5 in pagella - ha detto ai microfoni di Radio Radio -, Poi man mano che passava il tempo abbiamo acquisito sicurezza, risultati e buone prestazioni. Verso la fine abbiamo raggiunto l’obiettivo. C’è stata una crescita costante di tutti, Dias che era appena arrivato ha iniziato a carburare, Kolarov è diventato un giocatore importante, Radu è cresciuto molto, cosi come Ledesma. Sono soddisfatto, ora bisogna partire da qui, tendo in considerazione i valori di questo gruppo. Con Lotito abbiamo parlato ieri, anche se in un paio di ore non si possono risolvere tutti i problemi. Abbiamo gettato una base teorica per poter sviluppare un discorso futuro, ci rivedremo la prossima settimana. Il colloquio con il presidente è stato sincero, limpido, aperto – spiega Reja - , Il presidente mi ha mostrato grande disponibilità, era d’accordo con le linea guida da seguire, anche se è difficile collocare alcuni giocatori. C’è la completa disponibilità, le promesse sono che se qualcuno andrà via verrà adeguatamente sostituito. Non penso che partirà più di uno o al massimo di due pezzi dei titolari. Non ho avuto nessuna difficoltà, dico apertamente che Lotito vuole fare una squadra competitiva per i vertici del calcio italiano, ovvio che queste sono le premesse, questa è la volontà. Da punto di vista del mercato in entrata c’è Tare che ha una conoscenza profonda anche a livello internazionale, ne abbiamo parato con lui, non credo ci siano difficoltà

Per quanto riguarda Kolarov e Ledesma la situazione è chiara: “Quando ti si presentano richieste di squadre importanti come Real Madrid ed Inter è chiaro che Kolarov può avere il desiderio di mettersi in discussione in un club di questo genere. Penso che sia l’unico giocatore che potrà andare via da Roma, anche se ancora non è detto visto che il presidente è disposto anche a tenerlo. Per quanto mi riguarda lo confermerei. A parte questa parentesi, c’è Ledesma che ha dato la disponibilità a restare. Ho parlato con lui, penso che sotto questo punto di vista non ci sono problemi, lui sta bene a Roma, vuole un progetto per ambire a discorsi importanti, ma vuole restare

Rinforzamento a parte, la priorità resta quella di sfoltire la rosa: “Penso sia un discorso normale, con una rosa così non si può lavorare – ribadisce il tecnico carnico - , Mi auguro che chi gioca di meno possa avere un collocamento ideale sul mercato, non penso che sia gratificante neanche per loro restare fuori. Con i giocatori bisogna essere chiari. Ho avuto sempre un rapporto diretto con loro, da quando sono arrivato ho stabilito due giocatori per ogni ruolo. Se l’accettavano ok, altrimenti li avrei esclusi. Ognuno deve sapere perfettamente qual è il suo ruolo. Alla fine del mercato sceglieranno 22-23 giocatori, per i restanti 7-8 non c’è spazio. Anche se resteranno sapranno qual è il loro destino. La società deve rendersi conto che quando un giocatore mette una firma sul contratto può anche restare per più anni. Bisogna avere un rapporto franco con loro per porre rimedio a queste situazioni”.

Certamente è utopico sperare che tutti i quesiti verranno sciolti prima della partenza per il ritiro: “Sarà difficile, la chiusura del mercato è il 30 di agosto, è impensabile che tutto possa chiudersi ad inizio luglio, anche se sarebbe un sogno. L’augurio è che almeno un buon 50 per cento sia fatto per quella data, sarebbe già partire con il piede giusto”

Solo a mercato concluso si potrà capire il reale valore della nuova Lazio: “La Lazio deve avere ambizioni – sottolinea il tecnico - , Deve avere la possibilità di raggiungere obiettivi importanti. Ma per poter essere competitivi ai massimi livelli bisogna avere grandi potenzialità economiche. Noi abbiamo una rosa già valida, alla quale vanno aggiunti elementi di qualità. Non dobbiamo prendere calciatori tanto per farlo, tanto vale continuare a lavorare con questo organico con cui ho iniziato. Ho una squadra già buona e sono convinto che se dovessimo confermare con parte di essa potremmo fare bene, piazzarci dal 5° al 7° posto”.

Una spina dolorosa della stagione biancoceleste è stata l'involuzione di Mauro Zàrate che con l’arrivo dell’ex tecnico dell’Hajduk ha trovato poco spazio: “Io non discuto le sue qualità, dal punto di vista tecnico è un valore aggiunto, ma deve capire che non deve giocare per sé e per la gente, ma esclusivamente per la squadra, come fanno tutti i calciatori del mondo – tuona Reja - . Io non guardo quanto è stato pagato, ma vedo solo quello che avviene in campo. Io devo fare solo delle valutazioni tecniche. Se non ha giocato è solo perché non ha meritato di farlo, quando lui mi dimostrerà di mettersi a disposizione sarò il primo a farlo giocare. Da quando sono arrivato non mi ha dato la sensazione che mi può essere utile, eppure l’ho impiegato molto. Mi aspettavo di più, inizialmente gli sono stato vicino, lui ha capito quali sono le miei filosofie, si è messo a disposizione, ma non ha reso come mi aspettavo. Poi c’è stata anche una scelta tecnico – tattica. Ma dipende da lui, non da me. Chiedo comprensione anche ai tifosi della Lazio e a quelli di Zàrate in primis, ma dipende esclusivamente da lui. Lo aspetto anch’io, vorrei che tornasse quello dello scorso anno”.

Quello che sembra molto probabile è che dal punto di vista tattico si continuerà con il 3-5-2: “Con questo assetto i difensori hanno trovato sicurezze e garanzie importanti. Biava ha sempre giocato a 3, Dias stranamente anche in Brasile, Radu è quello che è cresciuto di più. Sotto questo punto di vista non vedo perché dovrei cambiare, anche se è vero che con i tre di dietro sei obbligato a giocare o con il 3-5-2 o con il 3-4-3. Mentre con 4 difensori si può variare di più. Certo, se poi dalla campagna acquisti dovessero arrivare indicazioni diverse si potrà anche cambiare. In rosa ho giocatori come Foggia e Zàrate che ti possono cambiare andamento della gara. Se tu dai una certa garanzia sul piano difensivo e poi hai davanti giocatori che ti possono inventare la giocata sei avanti, ma bisogna avere anche dei mediani importanti”

Una gara che ha fatto molto discutere è stata Lazio-Inter: “L’abbiamo cancellata completamente. Noi l’abbiamo preparata in una maniera importante. Ci tenevamo a fare una buona prestazione – dice Reja - . Poi io sono andato in tribuna ed inizialmente ho visto la volontà e la voglia di fare, poi quando hai uno stadio intero che tifa per un’altra squadra, con tanto di offese prima della gara, è dura dare un rendimento importante. Io me la volevo giocare alla grande, nel corso della partita ero anche incavolato perché vedevo un rendimento più basso del solito. Comunque chiudiamo questa parentesi, anche perché senza l’aiuto del pubblico è dura fare la prestazione. In termini generali, noi abbiamo la necessità che la gente si avvicini, ma io non posso entrare in merito a certi discorsi, non conosco ancora in profondità la società Lazio e la sua tifoseria. Per quanto mi riguarda, il mio compito è solo quello di lavorare bene in campo, su altro non posso dire nulla. Negli ultimi anni – continua il goriziano parlando nelle specifico della situazione nella Capitale - , Ci sono state troppe violenze verbali e la radio in proposito hanno inciso molto. Credo ci sia un clima molto esasperato, a Roma in modo particolare. Si deve tornare alla sana rivalità di una volta tra Roma e Lazio”

L’aspetto ambientale ha anche condizionato le prestazione della Lazio all’Olimpico: “Non credo sia stata una questione di timore o paura, la Lazio negli anni precedenti in casa ha sempre dimostrato di essere una squadra importante. Nel corso della stagione è subentrato un po’ di panico, timore, mancanza di sicurezze, ma penso sia stata una circostanza momentanea. Ma siamo noi che dobbiamo trascinare il pubblico con le prestazioni e i risultati”

Ultime battute su alcuni singoli: “Hitzlsperger è un giocatore da tenere in considerazione. Sarebbe da valutare bene prima di lasciarlo andare. Mentre Brocchi lo conoscete, è un guerriero uno che non muore mai, ha grande resistenza ed un uomo importante all’interno dello spogliatoio”. LALAZIOSIAMONOI
 

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