RICORSO DI UDINESE-LAZIO

Il giorno è vicino: tra giovedì e venerdì la Corte di Giustizia federale si riunirà ed emetterà i suoi verdetti. Sul tavolo ci sono tre ricorsi della Lazio. Il primo riguarda il match di Udine, la storia del fischio fantasma e l’arbitraggio di Bergonzi. Secondo il club biancoceleste la partita non era finita, mancavano 15-16 secondi al gong e il misterioso triplice fischio potrebbe non essere arrivato dalla tribuna centrale, ma dal recinto di gioco (da una posizione vicina alla panchina dell'Udinese). L'arbitro Bergonzi nel suo referto ha riferito di non aver udito quel fischio, può difendersi solo così. La Lazio però ritiene che sia stata inficiata la regolarità della partita, conclusa in anticipo, sul 2-0, per un intervento non arbitrale. In via prioritaria è stata chiesta la vittoria a tavolino, la ripetizione del match è un’ipotesi poco percorribile, ecco perché è una subordinata. Il capo degli arbitri Nicchi ha difeso Bergonzi per non certificare l'errore tecnico, ma i dirigenti laziali hanno più di un dubbio. Servirebbe un’ammissione di colpa dell’arbitro per avere successo.

DIAS - Tra giovedì e venerdì sarà discusso anche il ricorso presentato contro le squalifiche di Marchetti (4 turni) e Dias (3 turni). Il difensore brasiliano spera nello sconto di una giornata per scendere in campo domenica contro l’Inter (ha già saltato due partite). Non è finita, la Corte dovrà prendere in considerazione un altro ricorso, quello presentato da Lotito contro la squalifica di 10 mesi inferta dalla Commissione disciplinare per via delle commissioni legate agli acquisti di Zarate e Cruz. CORRIEREDELLOSPORT

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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