RITORNA L'UOMO DECISIVO

Era il 29 agosto, a Marassi la Lazio debuttava in campionato contro la Sampdoria di Cassano e Pazzini e Stefano Mauri assisteva dalla panchina alla prima sconfitta biancoceleste in questo torneo. Il giorno dopo, deluso dal mancato impiego, stava per cedere all’offerta proprio dei blucerchiati che avevano deciso di sferrare un vero e proprio assalto al centrocampista laziale. Lotito, però, si oppose fermamente alla cessione di Mauri. A volte le stagioni girano per un episodio, un particolare. Quindici giorni dopo il numero 6 di Reja sfornò una prestazioni sontuosa, gol e assist contro il Bologna, nella prima vittoria in campionato della Lazio. Era solo la prima di una serie di partite giocate a livelli eccelsi, Mauri e la Lazio volarono in testa alla classifica, Prandelli non rimase indifferente a tanta qualità e la convocazione in Nazionale per il brianzolo arrivò automatica.

Interno sinistro, trequartista, esterno di centrocampo, esterno d’attacco: un factotum. Per gli equilibri tattici della Lazio si è adattato ad ogni ruolo del centrocampo. Con la sua qualità rende imprevedibile la manovra dei biancocelesti, con i suoi inserimenti in area dà uno sbocco in più alle giocate offensive della squadra. Una pedina fondamentale per legare centrocampo e attacco, fisico e cambio di passo. Uomo chiave come si era già rivelato nel 2006/2007 quando Rossi da trequartista gli fece disputare, forse, la sua migliore stagione con 6 gol all’attivo.

Si sta ripetendo agli stessi livelli, 6 gol e ricerca del record di sette stabilito a Brescia nel 2004. Mauri oltre alle sei reti, ha servito nove assist, rivelandosi l’attaccante aggiunto di Reja che ha scelto spesso e volentieri il modulo ad una sola punta. Dopo due giornate di squalifica (fu espulso contro l’Inter per un calcio a Nagatomo) tornerà in campo contro il Genoa, per la gioia di Reja e di tutta la Lazio. Contro Juve e Udinese la sua assenza ha pesato e tanto. Con Mauri è un’altra Lazio.

I numeri non dicono tutto, ma dicono tanto e allora basta andare a leggerli per scoprire che in 24 partite con Mauri in campo la Lazio ne ha vinte 14 e pareggiate 4, realizzando 38 gol. Stefano con 6 reti e nove assist è entrato in poco meno della metà dei gol realizzati dalla squadra biancoceleste. Quando è mancato o Reja non lo ha utilizzato dal primo minuto (è successo tre volte) la Lazio ha avuto non poche difficoltà: 12 partite, sei sconfitte e solo 9 gol fatti, una miseria. Non sembra essere un caso. Il 4-2-3-1 funzione se ci sono centrocampisti in grado sia di aiutare in fase di ripiegamento, sia di attaccare con profitto, centrocampisti alla Mauri, insomma. Ecco perché con Juventus e Udinese la sua assenza è pesata come una macigno.
 

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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