SCONTO PER RITO ABBREVIATO

Quel maledetto 11 novembre del 2007 Luigi Spaccarotella uccise volontariamente Gabriele Sandri. I giudici della Corte d'Assise d'Appello di Firenze riscrivono così la storia dell'omicidio di «Gabbo», il tifoso laziale morto per un colpo di pistola sparato dal poliziotto all'area di servizio Badia al Pino, sulla Roma-Firenze.

Spaccaratolla viene così condannato a 9 anni e 4 mesi di carcere. Il pg Aldo Giubilaro ne chiedeva 14, ma la Corte gli ha riconosciuto le riduzioni della pena legate al rito abbreviato e alle attenuanti generiche, mentre gli ha attribuito il dolo eventuale perché nel momento in cui impugnò la pistola avrebbe fatto seriamente i conti con l'eventualità di colpire i tifosi dall'altra parte dell'autostrada. Viene così riformato il giudizio in primo grado del Tribunale di Arezzo che gli aveva inflitto sei anni per omicidio colposo. Ora, come annuncia il suo avvocato, Spaccarotella ricorrerà in Cassazione. Se la sentenza sarà confermata finirà in carcere. Ma ci vorrà probabilmente più di un anno prima di scrivere la sentenza definitiva.

La storia di «Gabbo» il mondo dello sport la ricorda bene. Una vicenda che incendiò gli animi dei tifosi di ogni squadra di calcio. Quel giorno Sandri e quattro amici, tutti tifosi biancocelesti, erano in viaggio verso lo stadio Meazza per vedere Inter-Lazio. Si fermarono per un caffè all'area di sosta. Ma incrociarono un gruppo di juventini che viaggiavano verso Parma. Dall'altra parte dell'autostrada c'era una pattuglia della Polstrada. Spaccarotella incluso. Fu lui a sentire le urla. E girandosi sparò ad altezza uomo. Il proiettile viaggiò in un attimo per circa cinquanta metri infilandosi nel corpo di Gabbo. Che morì sul colpo davanti agli occhi degli amici. La notizia si diffuse in fretta. Poi le polemiche. Le accuse. La difesa. Fino alla sentenza in appello di ieri. Proprio a pochi giorni da quella sfida con l'Inter che Gabriele avrebbe sognato di vedere. ILTEMPO

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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