SU C'E' ER MAESTRO CHE CE STA A GUARDA'

MASSIMO ESPOSITO- Trentaquattroanni fa se ne andava l'allenatore più umano di tutta la storia della Lazio. L'artefice del primo scudetto biancoceleste, l'unico che sapeva tenere a bada una banda di ragazzi scatenati.
Umile ma ambizioso, portò delle innovazioni tattiche come la gestione dei terzini d'attacco. Quella palla che, all'inizio dell'azione, da Pulici andava a Re Cecconi sulla fascia destra non la dimenticherò mai. Prima si vedeva in tutti i campi il rilancio lungo del portiere.
Si può affermare però che Tommaso Maestrelli dava il meglio di sè fuori dal campo con un'umanità immensa che lo rendeva personaggio meraviglioso a prescindere dai risultati ottenuti dalla sua squadra.
Ci piace ricordarlo nei momenti belli con i suoi due gemelli o con la sua pacata ma emozionante esultanza nel giorno dello scudetto cercando di dimenticare il suo doloroso e lungo calvario. 
Daje aquilotti, nun se po sbajà su c'è er Maestro, che ce sta a guardà...

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

Per interagire con noi: FORCINGLAZIO@GMAIL.COM;