TARE SPIEGA IL MERCATO

Ha presentato Candreva e ha provato a spiegare il mercato di gennaio della Lazio, le cessioni di Cisse e Sculli, il no di Krasic e il tentativo per Nilmar, l’assalto solo rinviato a Honda. Come aveva promesso nel giorno in cui era stato presentato Alfaro e bissando l’appuntamento di inizio settembre, in cui aveva raccontato il mercato estivo, il ds Igli Tare ieri ha spiegato le strategie della società biancoceleste e ha garantito nuovi rinforzi, per un progetto di rilancio e in linea con i colpi Hernanes e Klose, per luglio, quando riaprirà il mercato. Ecco, in sintesi e nome per nome, i passaggi più significativi di una conferenza stampa lunga e in cui sono stati toccati diversi argomenti.

CANDREVA - «All’ultimo giorno abbiamo deciso di prenderlo in prestito, ma già dall’estate scorsa faceva parte della lista dei giocatori che stavamo seguendo e volevamo portare a Roma. Per caratteristiche era un giocatore che ci interessava. La sua storia calcistica parla chiaramente, ha giocato nella Juve e in nazionale. Ha cambiato molto negli ultimi anni, ma è giovane e le motivazioni possono permetterti di dare una svolta alla carriera. Lui deve vincere questa scommessa, s’è già visto qualcosa a Genova, sono convinto che conquisterà la Lazio e i tifosi».

HONDA - «Ci sono rimasto male. Lo volevamo fortemente per giugno e abbiamo provato ad anticipare i tempi proprio perché la squadra sta sopportando tanti infortuni. Guardando indietro, la società ha già dimostrato di saper portare giocatori importanti come Hernanes o Klose. E’ questo quello che vogliamo fare anche per il futuro. D’accordo con l’allenatore ci interessavano soltanto giocatori che potessero migliorare la Lazio. Honda era nei nostri pensieri perché sapevamo di poter fare con lui un altro salto di qualità. La proposta che abbiamo presentato al Cska Mosca, 13 milioni più Carrizo, era importante. Nessuno a gennaio ha offerto tanto per altri giocatori. Le trattative con i club russi sono complicati. Per nostri motivi, non volevamo commentare. Honda è un giocatore integro. In una settimana, se fosse arrivato, sarebbe stato possibile farlo giocare. Ora ha ripreso gli allenamenti con il Cska. Può essere ancora un obiettivo per giugno? Sì. Come tanti altri giocatori».

NILMAR - «Alle 17 di martedì il presidente aveva raggiunto un accordo per prenderlo a 11 milioni. All’ultimo momento il Villarreal ha chiesto delle fidejussioni bancarie che era impossibile garantire in così poco tempo. Il mio nervosismo era per questo. Sino all’ultimo abbiamo provato a portare Honda, poi Nilmar. Volevo fare qualcosa di importante per la piazza, l’allenatore e la squadra».

KRASIC - «All’inizio la Juve non voleva darlo in Italia e si può anche capire perché darlo a una diretta concorrente, per loro, non era semplice. La volontà del giocatore, invece, era quella di venire alla Lazio. L’ultimo giorno, quando Marotta ha aperto ed era possibile un accordo, Krasic ha spiegato che sarebbe venuto soltanto in prestito per cinque mesi. Ha cambiato le carte in tavola e quella formula, senza la possibilità di riscatto, per noi non andava pià bene».

SCULLI - «E’ tornato a Genova per motivi familiari. Voleva tornare a casa, abbiamo preso atto delle sue decisioni. Lo abbiamo fatto decidendo di mantenere in rosa un giocatore come Alfaro, che ci ha convinto e di cui l’allenatore è contento. Non è stato un ragionamento per indebolire l’organico».

CISSE - «Ci siamo consultati con l’allenatore. Il giocatore voleva andare via. E’ stata una sua decisione e abbiamo aspettato sino al penultimo giorno di mercato per cederlo. Il transfer lo abbiamo dato alle 17 di lunedì». CORRIEREDELLOSPORT

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