TESORETTO PRIMAVERA

La ricostruzione procede bene. Anzi, a passi svelti e decisi. C’è ancora parecchio lavoro da fare, ma adesso il futuro è meno buio rispetto a quello che si credeva. Il successo della Primavera della Lazio al Tirreno e Sport, il torneo giovanile che apre la stagione, è stato significativo. Un piccolo sussulto, forse. Ma importante. Un successo che ha fatto vedere all’opera ragazzi di cui si sentirà parlare. E questo non è certo il solito elogio ad alcuni giovani calciatori di talento che si mettono in luce per qualche numero ad effetto, ma la constatazione che la lineaverde biancoceleste esiste ancora. In estate Lotito ha dato carta bianca a Tare che in poche settimane, oltre a Bollini, ha portato tecnici di livello come Rivetta, Fabbro e Perrone.

Il massimo del settore. In più un ex calciatore come Inzaghi, il che non è mai male. Anzi. E chissà se nei prossimi mesi la nuova struttura non venga arricchita da altre una o due persone che ora lavorano al Sud. Per aprire a Formello una specie di Lazio Academy. E’ questa la via giusta. E’ questa la strada che segue il patron laziale, che ora sembra voler investire sui giovani per arrivare un giorno ad averne diversi in prima squadra, sullo stile della celebre cantera del Barcellona. Edy Reja non sottovaluta il tesoro che ha sotto di sé. Una generazione diversa dalle altre.

Questa è di spessore, di alta qualità, più arrembante: anche se qualche elemento di valore lo ha perso per strada. Qualcuno di loro c’era anche lo scorso anno, ma l’arrivo di Bollini è come se avesse tolto qualche paura di troppo. Giovani che, se messi alla prova, non hanno timore di sbagliare o di prendersi le responsabilità. La conferma c’è stata il 29 agosto con il debutto di Luis Pedro Cavanda, vent’anni, con la Sampdoria. Una prestazione d’autorità, senza fronzoli e per giunta fuori ruolo. Ha talmente impressionato che Reja sta pensando di farlo giocare titolare contro il Bologna. Peccato solo per quel finale di gara contro la Roma due sere fa, quando il belga-angolano, dopo aver provocato il rigore, si è lasciato andare a una delle sue solite isterie, stavolta con l’arbitro (lo scorso anno gettò in terra la maglia della Lazio durante una sostituzione). Espulsione e lacrime.

E’ la parte oscura del carattere di questo ragazzo d’oro e perbene. Ecco, forse questo potrebbe mettere a rischio il suo esordio all’Olimpico. Dietro a Cavanda, oltre a Kozak (ormai in pianta stabile in prima squadra), scalpitano Tommaso Ceccarelli, ’92, e Alessandro Berardi, ’91. Un attaccante il primo, un portiere il secondo. In parecchi sono rimasti di stucco nel vedere all’opera “Cecco” (sì lo chiamano così) contro la Roma. Guizzi ficcanti, mai domo, dribbling, colpi e un tocco di palla di alta qualità. E con tanta voglia di correre e soffrire. E’ uno dei gioielli che in tanti volevano (vedi Milan), ma la Lazio l’ha contrattualizzato. Reja ha messo gli occhi pure su di lui. Ma anche su Berardi, portiere bravo e possente in odor di contratto. Poi verranno Di Mario e Spina (ora infortunati), ma anche alcuni giovani stranieri come Adeleke e il centrale lituano Vilkaitis. IL MESSAGGERO

 FORCING - Registrazione N° 383 del 7 ottobre 2010 

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