UNA DOMENICA AD ALTA TENSIONE

VENERDI' 16 APRILE, PRIMO POMERIGGIO, IN UN FERRAMENTA DELLA CAPITALE
"Buonasera"
"Buonasera! Come posso aiutarla?"
"Guardi, ho qui una piccola lista di cose che mi servono. Spero abbiate tutto, perchè ho una certa urgenza".
"Mi dica".
"Allora avrei bisogno di: 10 asce, 5 seghe a spada, 10 mazze da carpentiere in ferro e 5 in gomma".
"Uh, per quelle di gomma nessun problema, per quelle in ferro devo controllare... credo me ne rimangano solo un paio, le altre bisognerà ordinarle. Altro?"
"Sì sì: 3 cesoie, 1 pistola elettrica, 6 coltelli da bistecca, 1 da arrosto e 1 coltello a farfalla. Ah e poi 90 petardi e 23 torce illuminanti, e 1 molotov da petardo. Avete mica anche tirapugni in acciaio?"
"Sì sì sono appena arrivati. Quanta roba... ma mi tolga una curiosità, cosa fate? Disboscate un pezzo di Amazzonia per organizzare un barbecue tra amici?".
"No no, devo semplicemente andare al derby".

AL DERBY COME ALLA GUERRA

Il dialogo è inventato, la lista no. E' l'elenco di "attrezzi del mestiere" sequestrati dalla Digos a un gruppo di tifosi della Lazio, prima del derby di domenica (a proposito, se ci spiegate cos'è un coltello a farfalla ci fate un favore). Buona parte dell'arsenale era stipato in una graziosa Kia azzurrina parcheggiata vicino allo Stadio olimpico di Roma, proprio dietro la curva nord. I poliziotti si sono insospettiti perché l'innocua macchinina era bloccata nei pedali da un insolito antifurto: un bloster a forma di mazza da baseball. E a loro va il merito di aver trovato quel materiale prima che fosse troppo tardi, perchè quegli arnesi avrebbero senz'altro contribuito a rendere ben più drammatico il bilancio finale del derby, che al momento parla di un ferito grave (ricoverato al Gemelli con la mandibola spaccata da una bottigliata), altri due meno gravi, 10 arresti e tre denunce a piede libero. Come libera e viva, per miracolo, è la signora che con i suoi figli si è trovata per caso coinvolta negli incidenti, a bordo della sua auto diventata bersaglio del lancio incrociato di petardi e bottiglie incendiarie. Tanto incendiarie che alla fine l'auto, ormai abbandonata dalla signora con figli, si è incendiata per davvero.

SUCCEDE OVUNQUE... DA NOI UN PO' DI PIU'
Ok, non vorremmo partire con la solita litania sull'Italia e il calcio italiano in rovina, mentre altrove "ah sì che sono bravi a gestire queste cose". Il problema dei teppisti che infestano gli stadi esiste o è esistito in diversi altri paesi. Lo dimostrano casi recenti, come l'invasione dei tifosi dell'Hertha nella civilissima Bundesliga. Si dice "non chiamateli tifosi", e invece tifosi lo sono eccome, tanto che sono gli unici che non mancano mai nei nostri stadi, sempre più deserti. In alcuni paesi è stato risolto, o almeno tamponato. Qualcun altro l'ha semplicemente un po' nascosto sotto il tappeto: in tanti paesi (l'Olanda pare sia stata maestra) i "tifosi" evitano di fare casino allo stadio, si danno appuntamento in qualche posto isolato (un parcheggio di un ipermercato di periferia, uno prato sotto uno svincolo autostradale), e giocano la loro personale battaglia a colpi di mazzate ciecate.

ERA IL DERBY, UN PO' DI TENSIONE CI STA
Quello che però inquieta, dell'Italia, è la reazione degli addetti ai lavori, dai dirigenti ai giocatori. Accomunata da una premessa inquietante, che tutto giustifica e tutto appiana: "Eddai, era il derby, per di più un derby importante per la classifica... la tensione ci sta". Come dire che se in futuro il derby di Roma varrà, per tutte e due le squadre, lo Scudetto, saranno ammesse in campo le pistole.

TOTTI, STAVOLTA LA BATTUTA NON FA RIDERE
Del gesto di Totti, tanto per dirne una, si sta scrivendo di tutto e di più. Noi per costituzione pallonara amiamo lo sfottò contro gli avversari, a suo tempo siamo stati fan del famoso "zitti e a casa" rivolto a Del Piero e compagni dopo un mitico 4-0 rifilato alla Vecchia Signora. Qui però il capitano ha esagerato (tanto che a bocce ferme, per la prima volta, ha chiesto scusa): perché un conto è lo sfottò, rapido e tagliente come una freddura di Groucho Marx. Vagare per il campo per un quarto d'ora, ripetendo allo sfinimento il gesto del pollice verso, non è più un simpatico sfottò, ma una provocazione gratuita che finisce per non far ridere (tifosi giallorossi a parte), e che appare tanto più fuori luogo nella situazione incandescente creatasi al fischio finale di Tagliavento. Punizione inflitta a Totti dal giudice sportivo? 20.000 euro di multa, più o meno come per noi una multa di 60 euro per sosta vietata. Poco, per un gesto davvero fuori luogo (più che per il gesto in sè, ripetiamo, per la sua insistita reiterazione), fuori luogo quasi quanto quello delle manette costato a Mourinho tre giornate di squalifica. Troppo, se confrontato con il nulla inflitto a Radu per lo sgambetto a Perrotta a fine gara. "Gesto non violento", la motivazione del giudice. Stupidi noi a non capirlo, il rumeno voleva solo fraternizzare con l'avversario, sfidandolo al gioco del piedino. Troppi, i 20.000 per il solo Totti, se confrontati con le multe comminate a Lazio e Roma(40.000 a testa), unico provvedimento preso fino a questo momentocontro le due società, che pare potranno tranquillamente accogliere i rispettivi tifosi nelle prossime uscite.

FERMI TUTTI, CI PENSA LA POLITICA
Tutte cose che vengono però oscurate dalla genialità dei politici. Dal sindaco Alemanno, preoccupato quasi unicamente del fatto che  i fatti non abbiano conseguenze sportive ("Devono pagare solo i violenti, penalizzare Roma e Lazio sarebbe un errore"), fino all'apoteosi Polverini, che ora chiede anche lei punizioni esemplari per i teppisti della curva... moltob probabilmente gli stessi con cui si è fatta fotografare un paio di settimane fa, appollaiata sulla balaustra della Nord, per raccattare voti utili a diventare Governatrice del Lazio. Se le persone che devono risolvere il problema della sicurezza negli stadi sono queste, l'unica speranza è che anche da noi si imponga il modello olandese. La prossima volta, amici hooligani coi capelli un po' corti, organizzatevi da soli, trovate un posto lontano da occhi indiscreti (ma chissà, magari se chiedete alla Polverini vi dà anche il Colosseo) e corcatevi di mazzate. E non rovinate tutto con errori banali tipo il bloster a forma di mazza da baseball, o macchine dai colori sospetti, che poi vi tocca menarvi a mani nude, ed è molto meno divertente.

YAHOO

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