"VADO VIA SOLO PER TOP CLUB"

Lichtsteiner: "Amo la Lazio, amo questa maglia, mi dà tanto. Amo Roma e amo giocare il derby anche se ultimamente sono andati male. Per il futuro però dobbiamo vedere cosa succede nel mercato, io sogno di vincere titoli importanti. nella Lazio sono molto felice, mi sento bene, ho vinto due Coppe nel mio primo anno, ma se dovesse capitare l’occasione per fare un passo in avanti la valuterei, dovrebbe trattarsi di un top club, di una di quelle occasioni a cui non si può dire di no…». Diretto è deciso, come quando si tratta di affrontare un avversario che ti punta o quando si deve invece puntare l’uomo per raggiungere il fondo e lasciare partire il cross. Questo è Stephan Lichtsteiner, che con queste parole ha aperto la porta ad uno suo eventuale trasferimento. In Italia lo vuole la Juventus, mentre all’estero ha chiesto sue notizie il Manchester City che, dopo aver preso Kolarov l’anno scorso, sistemerebbe anche l’altra corsia esterna difensiva. Il terzino ha un contratto fino al 2013 ma nell’accordo è inserita anche una clausola rescissoria di 12 milioni di euro che gli permetterebbe di cambiare da subito maglia. L’ambizione è tanta ma non si tratta tuttavia di una decisione da prendere a breve termine: «Non è così. A Roma si può vincere, la Lazio può farlo, siamo una squadra con tantissima qualità, manca poco per diventare veramente grandi, ma è normale riflettere sul futuro. Dove andrò? Si sentono tante voci, vedremo presto se sono vere o meno. Io voglio conquistare grandi traguardi, che sia con la Lazio o con altri club».
E le prospettive potrebbero cambiare e fare il gioco della squadra di Reja se nella prossima giornata di campionato riuscisse un incredibile sorpasso ai danni dell’Udinese: «Il Milan è campione d’Italia, penso e spero che voglia concludere al meglio la stagione e che faccia una bella partita domenica. Continuiamo a credere nella possibilità di andare in Champions, la Lazio deve fare il suo dovere a Lecce»
L’Europa League sarebbe un contentino vista l’annata? «Se ad agosto qualcuno mi avesse detto “arriverete all’ultima giornata con la possibilità di conquistare la qualificazione in Champions”, avrei firmato all’istante. Nelle ultime partite siamo stati sfortunati, soprattutto a Napoli e con la Juve. Abbiamo sbagliato il primo tempo con l’Udinese, per il resto la Lazio non ha demeritato».
Cosa è mancato per compiere il salto di qualità? «Dobbiamo imparare a conquistare i punti importanti, è questo che ci è mancato».
Si poteva fare di più? «Se non vinci lo scudetto puoi sempre fare meglio. Ma la stagione è stata ottima in ogni caso».
Spesso siete stati accusati di giocare con timore, soprattutto nei derby… cosa risponde ai critici? «Abbiamo preso dei gol stupidi ma posso assicurare che non abbiamo mai giocato con paura. Contro di noi nessuno può dire nulla, capisco però i tifosi, sono delusi per i cinque derby persi, il prossimo anno faremo di tutto per vincere contro la Roma».
La Lazio non vince più i derby perché? «A volte forse siamo stati sfortunati, ma ci è mancato qualcosa, la mentalità vincente, quella che fa la differenza nei momenti di difficoltà».
Se la Champions fallirà dove l’avrà persa la Lazio? «La sconfitta in casa contro la Juve ci ha complicato i piani ed anche i punti persi a Napolii. Se l’Udinese andrà in Champions le faremo i complimenti, loro come noi hanno fatto una grande stagione».
Ballardini le ha fatto vivere un incubo, l’anno scorso ha pensato di andare via? «Non ho mai pensato di andare via, l’anno scorso è stato difficile per tutti e poi non puoi sempre giocare ai massimi livelli, può capitare che un’annata sia storta. Con Reja c’è stata la mia rinascita, mi sono sentito come nel primo anno quando c’era Rossi. Sono due tecnici importanti, lo sono stati per la mia carriera. Per me Ballardini non è stato un problema, ha fatto le sue scelte».
Sia sincero, nel gennaio 2010 era venuta meno anche la fiducia della società. «Io non penso alla fiducia, se ci sia o meno. Io provo a fare sempre il massimo».
Terzo anno in Italia, chi è oggi Lichtsteiner? E a chi deve dire grazie? «Il campionato italiano mi ha fatto crescere, è un torneo difficile. Con Delio Rossi sono cresciuto nella fase difensiva e anche Reja mi ha dato tanto. Il mister è stato importante per me e per i compagni e quando sento parlare male di lui la ritengo un’ingiustizia».
La Lazio ripartirà da Reja, è la scelta giusta? «Reja è l’allenatore giusto ed è giusto andare avanti con lui. Non è facile allenare a Roma, è un ottimo allenatore, non capisco i fischi che gli vengono rivolti, non posso capirli».
Hernanes goleador ha sorpreso anche i compagni? «Hernanes vuole sempre vincere. Ha dato 6,5 alla nostra stagione? Il suo voto è un ottimo segnale per il futuro. È un leader, nei momenti di difficoltà ha preso la parola nello spogliatoio, non si è mai tirato indietro».
Reto Ziegler, suo amico e connazionale, sembrava ad un passo dalla Lazio, adesso non è più così. Cosa è successo? «Ziegler voleva venire alla Lazio, mi ha detto che stava parlando con la società, io ho fatto buona pubblicità del club e della città. Gli ho detto che i tifosi sono unici e che è impressionante giocare all’Olimpico, anche per questo scendo in campo con un piede o una mano rotti. Sul contratto non so, non posso farglielo io». CORRIEREDELLOSPORT
 

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