ZARATE DOPO LA SOSTA VOLERA'

Professor Diego Giacchino, lei è il personal trainer di Mauro Zàrate, ci racconti i segreti della sua nuova rinascita. Dal 20 febbraio al 20 marzo l’argentino ha svolto un lavoro speciale sotto la sua supervisione. Di cosa si tratta? «Mauro si è allenato due o tre volte a settimana in modo parallelo e complementare alle attività svolte dalla Lazio. Il lavoro aveva come obiettivo il rinforzo generale, lo sviluppo della potenza, della velocità, della capacità anaerobica specifica. Si è puntato molto anche sul lavoro di propriocezione, di postura e stretching».

Zàrate corre come ai bei tempi, ha lavorato anche per migliorare l’attenzione mentale e la capacità di tiro? «In questa occasione il lavoro non è stato orientato verso queste capacità poiché gli allenamenti fatti con la squadra coprono perfettamente queste aree. Comunque sia credo che alcuni dei lavori realizzati possono aiutare a migliorare le sue qualità».

È vero che tra dieci giorni raggiungerà il 100% della forma fisica? La Lazio si aspetta molto da lui nelle ultime otto partite, a che punto è la sua condizione? «Credo che Mauro sia già ad un buon livello e che continuerà a migliorare con il trascorrere dei giorni. Considero anche che queste mini vacanze arrivano in corrispondenza della data Fifa per le Nazionali, saranno di grande utilità per completare il periodo di lavoro differenziato».

Quanto dura un allenamento speciale di Maurito? «Ogni allenamento dura circa un’ora e mezza o due ore».

È vero che Mauro ha una forza speciale nei suoi muscoli? «È un giocatore diverso, ha un dominio della palla molto importante. Aggiungendo a ciò velocità e agilità così particolari, riesce a fare la differenza contro gli avversari».

Ci sveli una delle sue qualità particolari… «Secondo me è un giocatore che tutti vorrebbero avere in campo. Può tenere la palla contro due o tre giocatori e poi rompere la difesa con un solo movimento fatto in velocità, non sono molti quelli che possono vantare queste caratteristiche».

Il campionato è fermo, la Lazio tornerà ad allenarsi domani, effettuerà una doppia seduta. Mauro si sta allenando anche in questi giorni di vacanza? «Dopo questo mese, Mauro ha riposato solo nella giornata di oggi (ieri, ndr), riprenderà subito con il lavoro che è stato pianificato».

L’allenamento supplementare è stato svolto in campo o solo in palestra? «Il lavoro si è svolto tanto in palestra quanto in campo per dare una maggiore specificità».

Zàrate è attento a tutto, cura il suo fisico sin da quando era ragazzino. Con lei segue una dieta speciale? «Mauro è una persona molto ordinata nella sua dieta, gli ho solo dato qualche consiglio».

Cosa gli mancava per essere in forma? Da gennaio in poi non sembrava più lui… «Nel lavoro di una squadra ci sono sempre degli aspetti differenziati, fanno sì che un giocatore si possa sentire meglio con un tipo d’allenamento oppure con un altro. Credo che il lavoro svolto dalla Lazio sia molto buono, rispecchi i metodi e le tendenze dei nuovi allenamenti svolti nel calcio».

Ma tutto ciò a volte non basta. «Zàrate, come ogni essere umano, è unico. Per questo credo che abbia bisogno di ricevere alcuni stimoli di alta intensità per completare tutto il lavoro che fa con la palla in squadra. Si è allenato sempre così, l’ha fatto durante tutta la sua vita, sia nelle serie inferiori, sia nella prima divisione col Velez».

Giacchino, lei lavora a Buenos Aires, ha curato altri giocatori famosi? «Da quattordici anni lavoro in collaborazione con Pablo Dolce, Geronimo Gris e il dottor Nestor Lentini, durante questo periodo sono passati tanti giocatori dal nostro FisioSport».

È una struttura che si occupa della preparazione fisica? «È un centro di allenamento che si occupa della preparazione fisica, di fisioterapia e al suo interno sono presenti medici ed esperti. A gennaio abbiamo curato tutta la preparazione fisica del River Plate, in passato abbiamo lavorato con il Velez e il Racing».

In passato anche Maradona si affidò alle cure del vostro centro. «Maradona lavorò con il dottor Lentini prima del nostro arrivo. Era il 1994, Diego si rivolse a lui prima di andare ai mondiali. Nel caso dei giocatori che si trovano oggi all’estero posso nominare Lavezzi, Pastore, Jonas Gutierrez e Mario Bolatti, abbiamo lavorato anche con loro».

Lei è rimasto a Roma un mese, è ripartito domenica per Buenos Aires. Mauro d’ora in poi lavorerà sa solo? «Mauro ha un piano di lavoro da seguire, lo attuerà in base al programma di allenamento deciso dalla Lazio e in base agli impegni del calendario».

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